La piccola spilla raffigura un'ape, con il corpo costituito da una perla nella parte superiore e diamanti in quella inferiore, le ali pure di diamanti, gli occhi di ametista; la montatura è in argento con le zampe e il castone della perla in oro.
In un bel ritratto a pastello, eseguito dalla pittrice Auguste Šantel nel 1895 (inv. 1064), l'ape, applicata a uno spillo dalla capocchia di perla, appare appuntata obliqua al centro della scollatura, quasi che il modo un po' sbarazzino d'indossarla ne sottolineasse il carattere di "novelty" alla moda. Non ci sono dunque dubbi sull'appartenenza della spilla a Olga Westphalen Fürstenberg, né che essa fosse interprete di una precisa voga ottocentesca, affermatasi dopo il 1860 e al culmine della popolarità nell'ultimo decennio del secolo. Infatti "spille a forma di insetto furono abbondantemente indossate su corpetti, maniche e spalle, tra i capelli o su veli e cappelli". Raffiguravano creature a volte graziose come farfalle e libellule, a volte decisamente ripugnanti come mosche, ragni e scarafaggi e persino lumache. L'ape era originariamente applicata su una barretta che non si è conservata.
Bragaglia Venuti C., Schede, in Gli animali della nobiltà. Dalla caccia al salotto tra status symbol, allegoria e affetti, Gorizia 2021
Bragaglia Venuti C., Schede, in "Delle mie gioie ed oggetti d'oro... ". Le mode e gli affetti nei gioielli dei conti Coronini Cronberg di Gorizia, Gorizia 2012