Senza titolo, dipinto, Di Iorio Mario, XX

Oggetto
dipinto
Soggetto
non figurativo
Autore
Di Iorio Mario (1958/ 1999)
Cronologia
1989
Misure
cm - altezza 150, larghezza 120
Codice scheda
OA_134635
Collocazione
Cividale del Friuli (UD)
Palazzo de Nordis
Collezione Famiglia De Martiis

Composizione astratta formata da una grande fascia nera che attraversa longitudinalmente la tela. La parte superiore è obliqua e si spezza al centro per poi proseguire nella parte inferiore verticalmente. Al centro, dove appare questa sorta di frattura, è dipinta una mezzaluna di colore bianco e dei segni zizzaganti di colore nero sovrapposti che attraversano nel mezzo la composizione. Il fondo, che emerge su ogni parte del dipinto, è di colore giallo.

Mario Di Iorio, nato a Tarvisio nel 1958, ha una prima formazione all’Istituto d’Arte Max Fabiani di Gorizia sotto Cesare Mocchiutti per poi proseguire gli studi nel 1982 all’Accademia di Venezia con Emilio Vedova. La conoscenza e gli insegnamenti di Vedova saranno determinanti nell’evoluzione artistica di Di Iorio che passerà gradualmente da un astrattismo geometrico a uno stile gestuale vicino all’espressionismo astratto. La collezione De Martiis consta di cinque dipinti del maestro friulano realizzati tra la fine degli anni Ottanta e prima metà degli anni Novanta in cui si denota come comune denominatore l’irruenza del segno espressionista e materico, emblema dei suoi tormenti interiori che lo condurranno al suicidio nel 1999. L’opera qui presente, realizzata nel 1988, mostra come l’artista, dopo una iniziale dipendenza ai dettami di Vedova, volge verso una maggior autonomia espressiva in cui l’aspetto istintuale lascia il posto alla costruzione di un sotteso impianto compositivo. Come descritto da Matteo Colovatti “Il dipinto appare dominato da una sorta di fascia obliqua nera su fondo giallo, spezzata in due parti come una dolorosa frattura. Al centro, in contrasto con la forma rettilinea della fascia, l’attenzione dell’osservatore è attratta dal movimento semirotatorio della pennellata bianca, simile ad una falce, protagonista costante nelle opere di Di Iorio sin dai primi anni Settanta: l’artista evoca la tempesta delle proprie emozioni attraverso l’immagine stilizzata del ‘vortice’. In prossimità, si osservano segni neri incisi in modo concitato e violento sul colore ancora fresco, al pari di lacerazioni inflitte sulla carne viva, che contribuiscono a enfatizzare la drammaticità del gesto creativo. Si avverte l’ansia dell’artista, vittima di uno stato perenne di ipersensibilità e tormento, nel misurarsi con le grandi dimensioni del supporto”. (M. Colovatti, “Mario di Iorio: l’avventura pericolosa”, in “La Collezione della famiglia De Martiis a Cividale del Friuli”, a cura di S. Cecchetto – C. Beltrami, Cividale del Friuli, 2019, p. 50).

BIBLIOGRAFIA

Collezione Famiglia De Martiis Cividale, La collezione famiglia De Martiis a Cividale del Friuli, Cividale del Friuli (UD) 2020

Colovatti M., Mario Di Iorio: l'avventura pericolosa, in La collezione famiglia De Martiis a Cividale del Friuli, Cividale del Friuli (UD) 2020

Mario Di Iorio, Mario Di Iorio. Dentro l'emozione, Gradisca d'Isonzo (GO) 2001

Mario Di Iorio, Mario Di Iorio. La strategia dell'istante, Udine 1999