Il dipinto si imposta su una sorta di intelaiatura formata da linee rette e curve, quasi una gabbia, al cui interno sono dipinti un semicerchio nero, tipo una mezza luna, e una larga pennellata diagonale bianca. La stesura del colore è per velature per cui il fondo che traspare si caratterizza dalla modulazione di neri e grigi. La parte inferiore del quadro mostra inoltre delle gocciolature di materia pittorica.
Questa tela, quasi monocroma, riprende il motivo a semicerchio già incontrato nella produzione degli anni Settanta. Qui è parte integrante della composizione, ma passa in secondo piano rispetto alla pennellata bianca obliqua che cattura lo sguardo. Come ha osservato Matteo Colovatti, particolarmente raffinata è la stesura del fondo “[…] ottenuto tramite sovrapposizioni di velature, le cui modulazioni visive inducono l’osservatore a percepire un’impressione di una profondità conflittuale: le pennellate sembrano distaccarsi dal fondo, come fossero un corpo estraneo.” (M. Colovatti, “Mario di Iorio: l’avventura pericolosa”, in “La Collezione della famiglia De Martiis a Cividale del Friuli”, a cura di S. Cecchetto – C. Beltrami, Cividale del Friuli, 2019, p. 50).
Collezione Famiglia De Martiis Cividale, La collezione famiglia De Martiis a Cividale del Friuli, Cividale del Friuli (UD) 2020
Colovatti M., Mario Di Iorio: l'avventura pericolosa, in La collezione famiglia De Martiis a Cividale del Friuli, Cividale del Friuli (UD) 2020