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retro: Rubens
Il dipinto raffigura la testa rovesciata e vista di fronte di un uomo dal volto segnato dalla sofferenza, con la bocca spalancata e le labbra livide, gli occhi aperti e le pupille spinte sotto le palpebre arrossate.
Si tratta con molta probabilità di un bozzetto preparatorio eseguito nell'ambito della bottega di Peter Paul Rubens, dal momento che il volto fortemente caratterizzato e distorto in una sorta di convulsione è stato messo in rapporto con uno dei personaggi della pala con i Miracoli di Sant'Ignazio di Loyola, attualmente conservata al Kunsthistorisches Museum di Vienna ma realizzata intorno al 1617/ 1618 per la chiesa dei Gesuiti di Anversa, della quale si conserva nello stesso museo il modelletto datato al 1616 circa. Nel grande dipinto Rubens combina insieme diversi episodi della vita del santo, tra cui la guarigione di un ossesso, per il cui volto sembra essere stato utilizzato come modello il dipinto qui esposto. Il dipinto Coronini può essere messo in relazione con alcuni studi di teste realizzati da Rubens, chiamati "tronies". Tratti dal vero, solitamente contraddistinti da stati d'animo generici o anche, come in questo caso, fortemente caratterizzati, tali volti restavano a disposizione della bottega per poter essere utilizzati come repertorio di modelli da inserire, quando se ne presentava la necessità, nel contesto narrativo di un dipinto più grande. Acquistato il 25/03/1966 da Stefania Comelli. Si veda dichiarazione dattiloscritta (ASCC, Serie Materiali di Studio, f. 69 b. 1; f. 3 b. 2).