Bracciale rigido ovale in oro 12 K scanalato, a doppia lamina, cavo internamente, apribile grazie ad una cerniera e ad una linguetta a pressione. Sulla parte esterna è decorato con quindici granati sfaccettati in ordine crescente per lato e un granato centrale più grande circondato da un giro di dieci perline e due volute d'oro.
Gioiello caratteristico degli anni intorno alla metà del XIX secolo, in cui è documentato in moltissime varianti per quanto riguarda la decorazione, ma sostanzialmente simili nella concezione (si veda a proposito il Ritratto femminile già attribuito a Giuseppe Tominz del Goriški muzej di Nova Gorica, inv. GMK G 93). Si può indicare la provenienza boema per questo bracciale perché già alla fine del XVIII secolo un decreto che proibiva l'esportazione dei granati grezzi dalla Boemia ne favorì la lavorazione in loco, o a Turnau o a Praga, da dove venivano poi mandati in tutta l'Europa. Il bracciale è uno dei gioielli ex voto provenienti dalla chiesa di Sant'Ignazio di Gorizia entrati a far parte delle collezioni museali nel 1985.
Malni Pascoletti M., Schede, in Ori e tesori d'Europa. Mille anni di oreficeria nel Friuli-Venezia Giulia, Milano 1992
Malni Pascoletti M., Aureo Ottocento. La collezione di gioielli dei Musei Provinciali di Gorizia, Udine 1989
Gri G.P./ Cantarutti N., La collezione Perusini. Ori, gioielli e amuleti tradizionali, Udine 1988
Marquardt B., Schmuck. Klassizismus und Biedermeier 1780-1850. Deutschland, Österreich, Schweiz, München 1983