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Il fermaglio, fatto a forma di trono e ricoperto dal baldacchino decorato con smalti filigranati, formanti piccoli fiori bianchi su campo blu, raffigura l'Incoronazione della Vergine. Le due figure, a tutto rilievo, sono leggermente convergenti; in alto, dietro ad esse, è rappresentato lo Spirito Santo in forma di colomba.
Il manufatto, originariamente bottone da piviale, si trova menzionato per la prima volta nell'Inventario del 1438: "Unam pacem que dicitur Incoronationis" (v. Baldissera, 1883, p. 13), ed attualmente viene usato durante la celebrazione della Messa del Tallero, il giorno dell'Epifania, per il bacio della pace. Bertolla e Menis (1963, p. 49) lo definiscono: "... lavoro di plastica robusta legato ancora a suggestioni romaniche" e ne sottolineano " le marcate persistenze nordiche" (id., p. 20). Meritano attenzione le raffinate decorazioni delle vesti e del trono ed, in particolar modo, gli smalti filigranati del baldacchino di fattura simile ai coperchi dei due reliquiari del Lionello ed al fusto del suo stesso ostensorio conservati nello stesso tesoro. A far pensare alla mano di detto autore, non sono solo le analogie stilistiche, ma anche un documento del 1442 in cui si legge: " Ser Nicolò de Lionel sora ducati XVII chel restava aver della choppa chel faze ... e una butubidura indaurata che peza onzis V" (Appendice al Diplomatarium, sch. n. 251). [Drusin 1985, p. 42]
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