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Il piede, polilobato e con gradino a trafori, presenta delle superfici smaltate policrome con decorazioni vegetali, contornate da cornici sagomate in rilievo. Analoghi smalti si trovano nel nodo a tabernacolo gotico. La base della coppa, in agata, è delimitata da un doppio motivo a torciglione e a foglioline d'argento su cui si imposta la coppa in cristallo di forma troncoconica. Questa viene chiusa da un coperchio sempre in argento, arricchito da smalti filigranati a tema floreale (fiorellini bianchi su campo blu).
Come l'altro reliquiario dello stesso tesoro (v. scheda O 43610) tra le varie tecniche di esecuzione presenta quella dello smalto filigranato e, come quello, viene paragonato al reliquiario di Sant'Anastasia ed alla statuina di S.Biagio, rispettivamente del Museo Archeologico e del Duomo di Cividale. Secondo P.Bertolla e G.C. Menis (1963, p. 65) in esso "pare di poter riconoscere ancora la mano di Nicolò di Leonello" poichè "qui riappaiano la stessa consuetudine morfologica e la medesima impostazione sintattica, già individuate nell'ostensorio di Gemona".
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