bordo inferiore del piede: A R(EVERENDISSI)MO D: IO. BAP. DE GOBBI GLEMONAE ARCHIP. COM(M)ODO SUCCESSOR DONATUS. 1739.
Sul piede circolare sono sbalzati tre angioletti recanti in mano i simboli della Passione (corona di spine - velo della Veronica - fascio di verghe) circondati da foglie di acanto. Il nodo, a sezione triangolare, è decorato da tre teste alate di cherubini, alternate a piccoli festoni di frutta ed in basso presenta una corolla di foglie. La coppa è liscia.
Come attesta la dicitura, il calice fu donato da Giovanni Battista De Gobbis (Bressa 1670 - Gemona 1739) Arciprete di Gemona dal 1726 al 1739, ai suoi successori assieme ad un paramento di damasco nero con ricamato il suo stemma che, riportato su altra veste liturgica, è tuttora conservato. L'opera - come altri due calici di proprietà del Duomo - con cui ha in comune i motivi decorativi ed i punzoni - ripropone, esemplificandola, una delle tipologie ricorrenti agli inizi del 1700.
Ganzer G., Documenti d'arte orafa, in Il duomo di Santa Maria Assunta di Gemona, Gemona del Friuli (UD) 1987
Drusin N., Oreficeria, in Il duomo di Santa Maria Assunta di Gemona, Gemona del Friuli (UD) 1987
Ganzer G., Il tesoro del Duomo di Gemona, Udine 1985
Drusin N., Catalogo, in Il tesoro del Duomo di Gemona, Udine 1985
Vale G., I pievani e gli arcipreti di Gemona, Udine 1901