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Il piviale è confezionato un tessuto color avorio ricamato in oro con contrasti color marrone e bruciato. Il manto è di un solo pezzo del tessuto su cui è stato riportato correttamente il ricamo originario a due simmetrie con disposizione radiale e raccordate fittamente da steli dorati: ampi girali che formano motivi a candelabra; quello principale centrale composto da cesti con frutta e fiori, drappi, nappine, conchiglie, cornicette trilobate e ovali, si amplifica in due andamenti con fiori piumati, congiunto a due sequenze di candelabre con i motivi semplificati scanditi da rombi e ovali. Sullo scudo contornato da frange d'argento filato e dai galloni in oro filato e seta marrone nei profili dei motivi a ovoidi, ricamati e applicati come sui contorni di tutte le parti, e decorato da una porzione del ricamo posizionato specularmente, è asportabile con tre bottoni di legno piatti rivestiti con filato d'oro. Lo stolone di un solo pezzo è interessato dalla ripetizione del motivo a candelabra principale speculare alla lunghezza. Alla base delle estremità corte sono applicati gli stemmi ricamati dei Delfino a punto steso con seta cremisi, viola-azzurro e oro filato per lo scudo che reca i tre delfini esternamente contornato dal cappello, il pastorale, le chiavi cardinalizi. Fodera di taffetas color avorio.
Il piviale fa parte del paramento in terzo appartenuto al Cardinale Daniele Delfino (1734-1762), come attesta la presenza degli stessi ricamati e applicati. Tutto il ricamo è stato riportato già alla fine del XVIII secolo in modo fedele (l'analisi del tessuto di supporto fa convenire si tratti infatti di un tessuto di tale periodo). L'operazione di riporto è stata fedele all'originale, però i contorni del decoro risultano in seta color bruciato, mentre nella pianeta (ancora su supporto originario) è marrone. Il ricamo di ottima qualità, è assegnabile ad una bottega di ricamatori che ha realizzato il manufatto secondo un cartone utilizzato forse in seguito per altri paramenti. L'origine probabilmente è la stessa di altri due paramenti con le medesime affinità stilistiche, uno di colore rosso e uno di colore blu. Decorativamente sono evidenti i riferimenti allo stile barocco, ma la presenza di cartone nelle imbottiture-rilievi del ricamo posticipano la datazione alla metà del XVIII secolo, si esclude pertanto che il parato sia appartenuto già ai cardinali Dionisio e Giovanni Delfino.
Bertone M.B., I tessili dei Patriarchi. Paramenti sacri dal XIII al XX secolo nella Cattedrale di santa Maria Annunziata, Tolmezzo (UD) 2016