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Piviale di colore verde cangiante confezionato con quattro frammenti di tessuto per lo stolone e sei per il mantello. I galloni, in seta bianca e argento filato con decoro reso da una foglia sinuosa intercalata da un grappolo d’uva, sono cuciti a mano, come la fodera in tela di cotone blu. Una frangia in argento filato su anima di seta bianca è cucita sull’orlo e sullo scudo che è unito al corpo del piviale mediante tre bottoni rivestiti con il medesimo gallone. Fermatura in metallo argentato composta da quattro lamelle attorte e chiuse a girali affrontati
Tessuti di questo tipo, diffusamente adottati per vesti liturgiche, ebbero largo impiego anche per abbigliamento laico e come stoffe da arredo. Verso la fine del secolo XVIII, la tendenza della moda ricercata dalle dame, porta ad una richiesta di tessuti leggeri, ai quali non è richiesta la lunga durata. Dopo la stagione dei motivi rigati, degli ultimi decenni del secolo, si passa ai tessuti colorati con poche tinte unite, equilibrate e chiare per arrivare gradualmente al bianco secondo quanto impostato, in fatto di moda, dalla Francia di Napoleone.
Drusin N. / Merluzzi F. / Patat P., Catalogo delle opere, in Il duomo di Santa Maria Assunta di Gemona, Udine 1987