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Il paliotto in seta avorio, ricamato in seta policroma e filato metallico, è montato su un telaio ligneo, tripartito nella parte posteriore. Il tessuto è bloccato lungo il dorso del telaio con una fitta serie di chiodi (circa 250). Una tela di supporto bianca, non ancorata al ricamo, è posta sul verso del manufatto. Sulla parte posteriore del telaio è applicata una targhetta metallica con incisa la seguente scritta "Antonia Vintani di Gio. Batta di Gemona fece di anni 15 l'anno 1856".
Il ricamo, concepito appositamente per questo paliotto, mostra un impianto simmetrico di forte impatto decorativo. Nel terzo quarto dell’ Ottocento, momento cui si riferisce l’esecuzione del paliotto, come riportato sul verso, si riscontra di frequente una produzione legata alla devozione popolare prodotta in ambito locale. La naturalezza del movimento degli steli, la corposità dei fiori, la realizzazione delle scaglie del serpente, sono dettati dall’intento di creare un chiaro effetto naturalistico e tridimensionale. La gamma cromatica, in tonalità accese a contrasti forti, è un ulteriore elemento che conferma la datazione del manufatto.