Volto di donna, dipinto, Vietri Tullio, XX

L'opera, realizzata con tempera e collage, presenta l'immagine di un volto femminile parzialmente visibile e integrato in uno sfondo astratto e materico. La superficie appare ruvida, con tocchi di bianco, nero e sfumature di grigio, mentre una macchia arancione brillante spicca sulla sinistra. L'insieme crea un effetto enigmatico e frammentato.

Nell’opera si percepisce un’ambientazione volutamente offuscata e ombrosa, in cui l’integrazione tra il linguaggio verbale e quello visivo appare complessa e frammentata, suggerendo una condizione esistenziale di profondo disagio. Questa atmosfera di alienazione, solitudine e oppressione è emblematicamente rappresentata attraverso una narrazione che sottolinea come il boom economico, lungi dall'incentivare un incremento della solidarietà o una più consapevole coscienza sociale, abbia invece acuito il senso di isolamento individuale. La rapida crescita economica ha in realtà esacerbato le distanze tra gli individui, evidenziando l’incapacità di rafforzare legami comunitari e di sviluppare una più profonda coscienza collettiva, lasciando emergere un vuoto relazionale e una progressiva disintegrazione del tessuto sociale.
In occasione del centenario dell’Università di Trieste, Anna Maria Reggiani (m. 2023) vedova dell’artista e la figlia Silvia Vietri hanno voluto affidare all’ateneo questa e altre cinque opere pittoriche: si tratta di dipinti ad acrilico e tecnica mista su carta, realizzati tra il 1962 ca. e il 2008.