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Sul supporto, privo di preparazione, si accampa un rigoglioso cespo di ciclamini, resi con grande afflato naturalistico, nelle sfumature cromatiche del fogliame e dei virgulti floreali.
Luigi Comel dipinge questa piccola tavola verso la fine del XIX secolo. Si tratta probabilmente di uno schizzo o di un bozzetto o ancora di uno studio per una composizione di più ampio respiro. Ma potrebbe essere anche il prodotto di una esercitazione didattica, visto il ruolo di insegnate di disegno a mano libera che ricoprì il maestro a Rovereto per diciotto anni, a partire dal 1895 e fino al 1913. La datazione dell'operetta si inserisce infatti entro quel lasso di tempo.