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L'ampio squarcio paesistico che da un punto radente inquadra il bassopiano acquitrinoso, si innalza, improvvisamente, verso l'altura boscosa sul fondo, fino allo squarcio di cielo nella parte alta del paesaggio. Un senso di sereno attaccamento ai luoghi conosciuti traspare nella cura riservata ad ogni minimo elemento naturale, dai prati silenziosi in primo piano, fino alle alture boscose di un verde più cupo che toccano le velature dell'estremo orizzonte.
Il dipinto rappresenta la pianura acquitrinosa compresa tra la località di Cronberg e il bosco di Panovec o Panovitz, oggi in territorio sloveno, già noto come Foresta di Panovizza, che si estende dal convento della Castagnavizza fino a raggiungere la località di Aisovizza (Ajševica), lambendo il colle del Rafut. Luigi Comel realizza questa ampia veduta verosimilmente entro un lasso di tempo piuttosto ampio, collocabile tra il 1914 e i primi anni Venti del Novecento. Rientrato infatti a Gorizia nel 1914, a seguito della conclusione del periodo di insegnamento a Rovereto, in occasione della deflagrazione della Prima Guerra mondiale, il Comel si trasferisce a Vienna per assumere le docenze di disegno e geometria descrittiva presso le Scuole medie italiane (1915), rimpatriando definitivamente nel capoluogo isontino soltanto nel 1918. A Gorizia, infatti, riprende l'insegnamento, prima al Ginnasio reale (1919) e quindi all'Istituto magistrale "Scipio Slataper" (1923).
Comel A., Luigi Comel pittore goriziano 1866-1934, Udine 1976