in basso a sinistra: RENATO DANEO
Composizione astratta su fondo verde suddiviso in riquadri rettangolari. Il motivo è caratterizzato da toni timbrici del rosso, azzurro e nero.
Nato a Trieste nel 1908, Renato Daneo, pur frequentando scuole tecniche, si appassionò da subito alla pittura intraprendendola da autodidatta. All’inizio del suo percorso artistico, furono significativi gli elogi di Felice Casorati e Silvio Benco che lo esortarono a proseguire nell’attività artistica. Nel 1934, completati gli studi all’Istituto Industriale, si recò a Parigi dove svolse diversi lavori inerenti ai suoi studi tecnici. La permanenza nella capitale francese gli permise comunque di frequentare gli ambienti artistici parigini e i musei locali, rimanendo in particolar modo affascinato dall’arte di Masaccio, Giotto, Van Gogh, Gauguin e Cézanne. In questi anni si dedicò allo studio dell’anatomia e della ritrattistica. Il suo esordio espositivo fu alla XII Mostra del Sindacato Belle Arti di Trieste nel 1938, per poi partecipare a tutte le più importanti rassegne locali regionali. Ottenne numerosi premi nazionali ed internazionali a Roma, Venezia, Padova, New York. Durante il secondo conflitto mondiale la sua attività artistica scarseggiò anche in seguito a problemi di salute. Terminata la guerra, frequentò la scuola di nudo al Civico Museo Revoltella di Trieste e per ragioni di salute dal 1958 si recò in Dalmazia, nell’isola di Lussino, in tutti i periodi estivi sino al 1977. La permanenza estiva a Lussino fu per Daneo fondamentale come fonte d’ispirazione per la sua produzione artistica. Nel 1964 si tenne la sua prima personale in Italia, a Trieste, alla Sala Comunale che ne consacrò il successo della critica. Da questo momento le opere di Daneo vennero esposte a numerose personali indette a Roma, Gorizia, Udine e Trieste. Purtroppo nel 1977 cominciò ad acuirsi la sua malattia polmonare che tuttavia non gli impedì di produrre opere grafiche e pittoriche al limite dell’astrattismo geometrico. Si spense a Trieste nell’ottobre del 1978. Artista significativo nel panorama astratto e informale triestino e non solo, Renato Daneo è rappresentato nelle collezioni goriziane attraverso un’opera compiuta in un periodo ormai maturo. Essa risente indubbiamente dell’amore per l’arte astratta che colpì l’artista nell’immediato dopoguerra, anche grazie alla lettura del libro di Kandinski “Spiritualità nella pittura”, che lo convinse come l’opera d’arte sia tale a prescindere da ogni riferimento con la realtà oggettiva. In questo caso avvertiamo come forme vagamente riconducibili ad un’esperienza concreta, si delineano al centro della composizione come aggregate da una forza centripeta che le sostiene su uno sfondo di tarsie cromatiche. La tela venne dipinta nel 1974 ed esposta ad una personale che si tenne a Gorizia lo stesso anno al Centro culturale Stella Matutina.
Pinacoteca Musei, Repertorio di ulteriori opere della Pinacoteca dei Musei Provinciali di Gorizia, in La Pinacoteca dei Musei Provinciali di Gorizia, Vicenza 2007
Renato Daneo, Renato Daneo, Trieste 1979