Campanile di Villesse, dipinto, Cej Demetrij, XX

Oggetto
dipinto
Soggetto
veduta di Villesse: campanile
Autore
Cej Demetrij (1931/ 2012)
Cronologia
1966
Misure
cm - altezza 50.5, larghezza 70
Codice scheda
OA_8444
Collocazione
Gorizia (GO)
Palazzo Attems Petzenstein
Musei Provinciali. Pinacoteca
Iscrizioni

di lato a destra: CEJ D./ 1966

di lato a sinistra e in basso a destra: AUTOSTRADA

retro, etichetta: 2 ottobre 1966/ II Concorso di pittura estemporanea " Campanile di Villesse" V premio / (opera del pittore Demetrio Cej)

Su un fondo nero affiorano immagini sovrapposte di case, portici, chiesa e campanile del paese di Villesse secondo una visione stilizzata. I toni rosso cupo, bianco e oro. caratterizzano queste forme, mentre a destra e a sinistra della composizione compare la scritta in maiuscolo "AUTOSTRADA".

Demetrio Cej, nato a Belgrado nel 1931, durante la seconda guerra mondiale si trasferì con la famiglia a Gorizia e nel 1952 si diplomò all’Istituto d’Arte. Frequentò l’ambiente artistico Goriziano tra cui Cesare Mocchiutti e Sergio Altieri. Tra il 1953 e 1964 lavorò nel cantiere navale di Trieste come pittore decoratore e tra il 1960 e il 1964 si cimentò come scenografo al Piccolo Teatro Città di Gorizia. La sua attività di scenografo ha continuato dal 1964 al 1993 al Teatro Stabile Sloveno di Trieste con circa una settantina scenografie. Proficuo il suo percorso artistico espositivo che lo ha visto partecipe a varie rassegne regionali e alle Biennali Giovanili Internazionali di Gorizia. Mostre personali sono state allestite a Trieste, Udine, Gorizia e Lubiana per un totale di circa ottanta esposizioni. Dal 1994 vive a Gorizia. Il suo percorso artistico ha visto per un breve periodo un interessamento verso la scultura in pietra e la modellazione dell’argilla e del gesso attraverso moduli realistici ma dagli accenti impressionisti. Dedicandosi in seguito all’espressione pittorica,il suo stile si è caratterizzato man mano verso la pittura astratta senza mai però rinunciare all’originaria cultura figurativa. Ha dato vita a quello che alcuni critici hanno definito impressionismo astratto prendendo ad esempio alcune pratiche dell’informale ed elementi espressionisti. Ciò ha portato all’elaborazione di un linguaggio molto personale fondato su un sapiente equilibrio compositivo, dove gli elementi rappresentati sono essenziali e strutturati attraverso colori caldi e giustapposti. Spesso le gamme cromatiche prese in considerazione da Cej sono le tonalità brune ravvivate da pennellate rossicce, gialle, arancioni. In seguito all’esperienza al Teatro Stabile Sloveno di Trieste e alla frequentazione di pittori triestini come Černigoj e Spacal, vediamo come le sue opere si arricchiscano non solo attraverso l’utilizzo di particolari tecniche espressive e materiali di varia natura, ma anche dal punto di vista di una maggior attenzione verso le novità formali dell’arte locale. Il paesaggio carsico e le cittadine istriane vengono descritte in modo fantastico con colori decisi e bagliori d’oro, dando vita quasi ad un paesaggio da fiaba in cui il cielo è animato da astri vaganti. In questo contesto si può inserire l’opera delle collezioni museali di Gorizia perfettamente strutturata su una calibrata composizione. Le forme visionarie del paese di Villesse sono accordate in una gamma cromatica ristretta ma di risalto ove di effetto sono i colpi di luce dati dalla porporina d'oro che illuminano lo sfondo nero. Il dipinto fu acquistato nel 1966 dall'Amministrazione provinciale al II concorso di pittura estemporanea "Campanile di Villesse", dove vinse il V premio.

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BIBLIOGRAFIA

Pinacoteca Musei, Repertorio di ulteriori opere della Pinacoteca dei Musei Provinciali di Gorizia, in La Pinacoteca dei Musei Provinciali di Gorizia, Vicenza 2007

Vetrih J., Demetrj Cej, in Artisti di due minoranze. Umetniki dveh manjsin., Koper 2005