in basso a destra: Romeo 50
Il dipinto rappresenta dei gatti impegnati a cacciare degli uccelli.
Romeo Daneo - fratello maggiore di Renato, anch'egli pittore – eseguì questo dipinto nel 1950 e lo presentò l'anno successivo (come riporta il talloncino posto a tergo dell'opera) alla IX Biennale Triveneta di Padova. Si tratta di una testimonianza qualitativamente notevole della sua produzione dell'immediato dopoguerra, della quale poco è rimasto poiché alcune opere sono emigrate in America e molte altre sono state distrutte dall'autore. L'opera è il risultato di un attento studio preparatorio, documentato da vari schizzi grafici (v. Romeo Daneo, cat. mostra, Trieste, Palazzo Costanzi, 1977, pp. 14-15). Il forte impatto visivo del dipinto è dato, in primo luogo, dall'intensità della tavolozza dove il nero fa risaltare per contrasto la gamma dei blu, dei gialli, e dei rossi, come nelle vetrate delle cattedrali gotiche; in secondo luogo, dal dinamismo della composizione, dovuto alle sinuose linee curve che richiamano l'agilità dei corpi felini impegnati nella cattura degli uccelli. Le tinte piatte, inoltre, accentuano l'effetto decorativo dell'immagine e le conferiscono un carattere quasi astratto e visionario, rivelando l'impulso del pittore a rendere fiabeschi temi semplici. Negli anni '50 Daneo, superata la fase espressionista, elaborò composizioni dai toni più delicati, rievocanti la raffinatezza delle icone bizantine, mentre nei due decenni successivi, sulla scia della pittura informale, realizzò collages con carta, giornali e fotografie. [Bressan 2005]
Bressan N., Schede, in Museo Revoltella Trieste. La donazione Kurländer, Trieste 2005
IX Biennale, IX Biennale d'arte triveneta, Padova 1951
Romeo Daneo, Romeo Daneo, Trieste 1977