Palazzo pretorio di Capodistria, dipinto

Oggetto
dipinto
Soggetto
veduta di Capodistria: palazzo Pretorio
Autore
Cronologia
1839
Misure
cm - altezza 40.3, larghezza 29.3
Codice scheda
OA_125193
Collocazione
Trieste (TS)
Sede del Dipartimento studi umanistici
smaTs. Archivio degli scrittori e della cultura regionale. Lascito Fonda Savio
Iscrizioni

Veduta della parte sinistra del Palazzo Pretorio di Capodistria. L’edificio presenta una facciata merlata a due piani terminante alle estremità con due torri, tra i merli si scorge la statua della giustizia: figura femminile con la spada sguainata. Vi sono una serie di finestre, un balcone sul lato destro e, sulla sinistra, uno scalone laterale posto su un arco sorretto da pilastri. Al di sotto dell’arcata vi era la cosiddetta “Bocca del Leone” ove si potevano inserire fogli recanti denunce anonime nei confronti dell’autorità o di qualche cittadino. In facciata, infine, sono murate una statua romana di Cibele, quattro stemmi di podestà veneziani, iscrizioni e leoni marciani.

Acquerello eseguito dall’Olandese Van Haanen, pittore viaggiatore che nel 1837 si era stabilito a Vienna dove aveva assunto il nome di Remy van Haan, specializzandosi in vedute cittadine e paesaggi, presentate in più occasioni anche alle periodiche esposizioni internazionali che si tenevano a Trieste. In uno di questi viaggi l’artista poteva aver visitato Capodistria e disegnato dal vero il Palazzo, costruito sul lato meridionale della piazza a partire dal 1447 e detto anche Palazzo del Podestà, in quanto, durante la dominazione della Serenissima, vi risiedeva il Podestà nominato dal Doge; durante quella austriaca il sindaco risiedeva invece presso il limitrofo palazzo dell’Armeria.

BIBLIOGRAFIA

De Grassi, Massimo, Schede, in "Ricorda e Splendi". Catalogo delle opere d'arte dell'Università degli Studi di Trieste, Trieste 2024

Paris L., Guida al Lascito Antonio Fonda Savio, Trieste 2015

Paris L., La sezione iconografica del Lascito Antonio Fonda Savio nel Sistema museale dell'Ateneo triestino, in Archeografo Triestino, Trieste 2013, serie 4, n. 63 (123)