Anfiteatro di Pola, dipinto, Nobile Pietro, XIX

Oggetto
dipinto
Soggetto
veduta di Pola: anfiteatro
Autore
Nobile Pietro (1774/ 1854)
Cronologia
1810 - 1820
Misure
cm - altezza 58, larghezza 96
Codice scheda
OA_125200
Collocazione
Trieste (TS)
Sede del Dipartimento studi umanistici
smaTs. Archivio degli scrittori e della cultura regionale. Lascito Fonda Savio

Il grande foglio, molto dettagliato e perfettamente definito, mostra l’Arena di Pola da un insolito punto di vista, dall’interno verso l’esterno, lasciando una suggestiva visione del magnifico paesaggio circostante inquadrato dalle arcate dell’edificio.

La veduta è una delle molte immagini del monumento presenti nella raccolta di Antonio Fonda Savio, che la attribuisce correttamente a Pietro Nobile nelle sue note appuntate sul retro della cornice. Questo tipo di raffigurazioni si inserisce in una ricca tradizione di testimonianze di viaggi pittorici, di documentazioni e di rappresentazioni delle antichità classiche, sono soggetti diffusi e molto comuni nella produzione artistica dell’epoca, che in questo caso però si riferiscono a un più ampio progetto di valorizzazione di cui l’autore era parte in causa; una veduta che va letta anche come strumento di conoscenza e di documentazione. Opera di grande maturità, mostra una notevole distanza tra le prove grafiche dell’album di schizzi di fogliame, alberi e paesaggio, maturate tra gli ultimi anni del Settecento e l’inizio del secolo successivo. Questo maestoso acquerello è stato verosimilmente realizzato agli inizi del secondo decennio del nuovo secolo, dopo che, dal 1809 Nobile aveva seguito scavi e compiuto rilievi archeologici in Istria e Dalmazia quando "ebbe l’incarico di verificare un progetto per una nuova strada costiera che doveva unire Capodistria a Pola. Egli colse l’occasione per fare un sopralluogo a Pola e, fermatosi là per qualche giorno, fece degli scavi, misurò e disegnò l’Anfiteatro, il Tempio di Augusto e l’Arco dei Sergi allora chiamato Porta Aurea" (S. Dell'Antonio, Pietro Nobile Archeologo, “Archeografo Triestino”, s.IV, LIX, 1999/II, p. 343), elaborando nel 1813 anche un "Project relatif aux antiquitées architectoniques d’Illyrie" (E. Lucchese, “Nobile Pietro”, in Dizionario biografico degli Italiani, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 2013, vol. 78, p. 623 e ss.), di cui il foglio in esame sembra una sorta di ideale complemento grafico.

BIBLIOGRAFIA

De Grassi, Massimo, Schede, in "Ricorda e Splendi". Catalogo delle opere d'arte dell'Università degli Studi di Trieste, Trieste 2024

Paris L., Guida al Lascito Antonio Fonda Savio, Trieste 2015

Paris L., La sezione iconografica del Lascito Antonio Fonda Savio nel Sistema museale dell'Ateneo triestino, in Archeografo Triestino, Trieste 2013, serie 4, n. 63 (123)