Scena centrale del soffitto, inserita in un riquadro ottagonale con cornice lignea dorata. La quadratura eseguita da Sante e Giuseppe Zuccolo ospita l’affresco del Politi rappresentante un episodio del canto XIV dell'Iliade di Omero: Giunone per favorire gli achei durante la guerra contro i Troiani, decide di distrarre Giove per permettere a Nettuno di agire più liberamente e aiutare i greci in battaglia. La dea si reca quindi, prima da Venere per ottenere il suo cinto magico e poi da Sonno per chiedere il suo aiuto per addormentare il marito. Sedotto e addormentato Giove, Giunone riesce nella sua impresa.
Nel dipinto la coppia è accompagnata da Sonno che regge in entrambe le mani mazzi di capsule di papavero, mentre le Ore stendono il velo della notte sugli amanti. In prossimità delle due divinità vi sono i rispettivi attribuiti: l’aquila con la folgore per Giove, il pavone per Giunone. La luce è soffusa, piacevole e accarezza le carni dei corpi seminudi, redatti con un’anatomia non sempre sicura e sciolta. La composizione è ben studiata ma lascia un’impressione generale di staticità e artificiosità.
Per notizie storico critiche e bibliografia generale sulla decorazione si veda la scheda OA 129741.
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