L’affresco, inquadrato in una cornice dorata, illustra un episodio narrato nella Naturalis historia di Plinio il Vecchio che vede protagonista Apelle, il pittore prediletto di Alessandro Magno. Questi aveva ordinato al maestro di ritrarre la sua amante Campaspe (nota anche come Pancaspe) ed egli se ne era innamorato. Il condottiero, in segno di riconoscimento delle grandi doti artistiche del pittore, gli fece grazioso dono della fanciulla. Nell’affresco Alessandro Magno, seduto in trono sulla destra, tiene per mano Campaspe e con il gesto la affida ad Apelle, che le è accanto e già le stringe nella sua l’altra mano. Nelle sembianze del pittore si può forse riconoscere un autoritratto di Politi. Sulla sinistra si scorge il dipinto che ritrae Campaspe, mentre in secondo piano sopra un alto piedistallo cilindrico è collocata la statua di Giove seduto in trono, che il mito indica come padre dell’eroe. Come quelle degli altri dipinti del salone, la scena appare statica e l’espressività dei personaggi piuttosto didascalica.
Per notizie storico critiche e bibliografia generale sulla decorazione si veda la scheda OA 129741.
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