Tavoletta da soffitto realizzata in legno di castagno, dipinta a tempera direttamente sul supporto privo di preparazione, ma semplicemente impermeabilizzato con una stesura di colla probabilmente di origine animale. La decorazione è circoscritta nella porzione superiore da una archeggiata realizzata tramite l’uso di una mascherina e costituita da una sequenza di quattro archetti trilobi tra i quali si inserisce un motivo a traforo. L’intero spazio è decorato con un prato fiorito, unico protagonista della composizione. Difficile giudicare il motivo di questa scelta, che in un ciclo a carattere narrativo potrebbe essere interpretata come una cesura del racconto. Pure se talvolta il fondale può essere esso stesso portatore di significato, come nel soffitto di palazzo Cavalcabò a Viadana (Mn), nel quale il melograno si ripete insistentemente, nel caso in esame è tuttavia impossibile riconoscere il tipo di specie floreale e con esso l’eventuale messaggio