soffitto, ambito friulano, XV

Oggetto
soffitto a pettenelle
Soggetto
busti
Ambito culturale
ambito friulano
Cronologia
1480 ca. - 1499 ca.
Misure
cm - altezza 24.5, larghezza 36
Codice scheda
OA_130439
Collocazione
Cividale del Friuli (UD)
Collezione privata

Le pettenelle, su un fondo di colore uniforme – azzurro, rosso e rosso aranciato – raffigurano volti, sia maschili sia femminili, inseriti in clipei, anch’essi di colori diversi, formati a volte da foglie di alloro, altre da dischi sovrapposti.

Il ciclo ornava il soffitto di un unico grande ambiente (11,30 × 9,55 m), ora diviso in più stanze, posto al primo piano di palazzo Boiani, residenza di una fra le più illustri famiglie cividalesi, almeno dal primo Quattrocento. Occultato da una controsoffittatura a incannicciato, fu scoperto nei primi anni settanta durante lavori di ristrutturazione, smontato – senza che ne venisse registrata l’originaria disposizione – e infine smembrato. L’orditura del soffitto comprende travi di 14 × 24 cm poste a distanza di 35 cm, con tre rompitratta di 24 × 36 cm poste a una distanza di circa 200 cm e sorrette da mensole in pietra. Il soffitto ligneo dipinto era posto a una altezza di circa 467 cm. Nelle pettenelle, su un fondo di colore uniforme – azzurro, rosso e rosso aranciato – sono raffigurati volti, sia maschili sia femminili, inseriti in clipei, anch’essi di colori diversi, formati a volte da foglie di alloro, altre da dischi sovrapposti: una soluzione che, assieme allo scarto che è possibile osservare nella qualità realizzativa delle figure, fa pensare a due distinti cicli o, comunque, a diverse mani esecutrici. I ritratti sono stati realizzati secondo una modalità che ricorda molto quella impiegata nella produzione ceramica: sia i colori vivaci utilizzati, sia la tipologia dei volti possono essere accostati, per esempio, a quelli raffigurati nelle mattonelle rinascimentali provenienti da palazzo Ottelio a Udine datate all’anno 1500. I profili dei volti presenti nelle pettenelle sono infatti realizzati mediante l’uso di una linea nera, stesa con perizia, in modo uniforme, veloce e, soprattutto, senza soluzione di continuità: segno che ci troviamo di fronte a un artista, o a un gruppo di artisti, capace e che, forse, era abituato a confrontarsi con altri tipi di produzioni, anch’esse caratterizzate da una modalità operativa di tipo seriale e che non permetteva errori o ripensamenti, proprio come, appunto, quella ceramica. Stilisticamente le pettenelle sono collocabili nell’ultimo quarto del XV secolo. Al momento della scoperta i ritratti erano nascosti da un intervento successivo, realizzato mediante l’applicazione – a colla – di carta dipinta secondo un decoro che, nella sua interezza, oggi possiamo soltanto intuire. La carta venne tolta – sia pur quasi sempre non completamente – da tutte le pettenelle, causando in alcuni casi ampie e profonde abrasioni nella pellicola pittorica, e quindi gettata. L’applicazione della nuova decorazione venne fatta senza smontare il soffitto: infatti non copre in nessun caso quelle porzioni della tavoletta che venivano inserite, e quindi nascoste, lungo le scanalature delle travi, mentre spesso si può osservare la sovrapposizione di strette strisce di carta proprio lungo i lati corti, per meglio sanare la differenza (pochi millimetri) che correva tra la distanza delle travi (che poteva variare leggermente) e le dimensioni – standard – della carta. In base al motivo decorativo floreale – conservato sempre incompleto solo su alcune tavolette, si tratta di lacerti presenti lungo i bordi, mentre in nessun caso se ne è salvata la porzione centrale –, la nuova decorazione può essere fatta risalire ai primi decenni del Cinquecento, quindi a pochissima distanza di tempo dalla realizzazione del soffitto. Il motivo di questa scelta può essere attribuito sia a un cambiamento nel gusto – così come accadde per esempio nel caso del soffitto cividalese di palazzo de Nordis Fontana (con la ridipintura di un motivo ad archeggiate mediante l’uso di mascherine) oppure di quello della sala dei Provveditori a Salò (ricoperto in un secondo momento, come il soffitto Boiani, con carta dipinta) – sia, più probabilmente, al desiderio di uniformare la decorazione, aggiornandola, con quella di un nuovo soffitto. Infatti, nei primi decenni del Cinquecento, probabilmente subito dopo il terremoto che colpì Cividale nel 1511, in occasione della realizzazione di una loggia – adiacente all’ambiente che ospita queste pettenelle – venne realizzato un soffitto dipinto le cui pettenelle presentano anch’esse ritratti, che tuttavia, sia per la diversa tipologia, sia perché realizzati con una maggiore attenzione al dettaglio, sia, ancora, per il diverso registro cromatico impiegato (i colori sono qui più scuri), mal si conciliavano con la decorazione del soffitto già esistente. La scelta di coprire le pettenelle con carta decorata secondo uno stile e, soprattutto, con colori che più si avvicinano a quelli del nuovo soffitto è quindi probabilmente dovuta all’esigenza di aggiornare la decorazione della sala e uniformarla così alla loggia appena costruita. Un’operazione che, esempio pressoché unico in regione, proteggendo la pellicola pittorica sull’intera superficie della tavoletta, ci consente oggi di poter apprezzare pienamente la resa cromatica del soffitto nella sua formulazione originaria, e non solo lungo i margini come di solito accade. Va notato, infine, come tra le iconografie proposte, la maggior parte delle quali presentano ritratti di uomini e donne abbigliati alla moda, ve ne sono alcune davvero insolite: come quella di un giovane con la testa trapassata da un dardo, un altro con un pugnale conficcato sempre nella testa, un altro ancora con il volto coperto da una maschera. Quest’ultima, in particolare, ricorre anche in una pettenella proveniente da un soffitto di Venzone (ora in collezione privata). Iconografie così insolite indicano l’utilizzo di un unico modello ispiratore o, più probabilmente, la presenza della stessa bottega.

BIBLIOGRAFIA

Fratta de Tomas F., Soffitti lignei in Friuli fra Medioevo e Rinascimento, Cinisello Balsamo (MI) 2019

Fratta de Tomas F., XV. Soffitti lignei dipinti a Cividale del Friuli, in Tabulae Pictae. Pettenelle e cantinelle a Cividale fra Medioevo e Rinascimento, Cinisello Balsamo (MI) 2013