in basso a destra: H. Удальцо́ва
Ritratto di uomo a mezzo busto rivolto verso destra. Stringe tra le mani una piccola chitarra. Indossa un cappello a tuba nero e una giacca blu-azzurra. Si staglia su un fondo reso con forme geometriche dai toni del blu e azzurro con alcune forme gialle e rosse.
Nadezda Udal’cova dopo gli studi universitari comincia a lavorare presso diversi atelier moscoviti in particolare “La torre di Tatlin” per poi recarsi a Parigi nel 1912 e avvicinarsi al cubismo alll’Académie de la Palette. Tornata a Mosca esegue opere di stampo cubista ed espone alla mostra “Fante di quadri” del 1914. Per un breve periodo abbraccia il Raggismo per poi tornare ad esprimersi attraverso forme cubofuturiste nel 1915 e a partecipare alle principali esposizioni d’avanguardia come “0,10” a San Pietroburgo, dove scrive anche il testo di presentazione del dépliant illustrativo dei controrilievi di Tatlin. L’anno seguente diviene la segretaria del gruppo Supremus e dopo la Rivoluzione d’ottobre insieme a Tatlin e Jakulov si occupa principalmente di istituire il sindacato moscovita degli artisti e a organizzare il Commissariato del popolo per l’istruzione. Oltre a queste mansioni, la Udal’cova vi affianca attività didattica e di propaganda divenendo negli anni Venti una delle principali protagoniste dell’avanguardia russa e sovietica, anche se in questi anni torna a dipingere opere aventi come soggetto dei paesaggi più realisti anche se influenzati dal Cubismo. (L. Vergine, “L’altra metà dell’avanguardia 1910-1940. Pittrici e scultrici nei movimenti delle avanguardie storiche”, Milano 2005, pp. 106-109). “Il suonatore” di Palazzo de Nordis è una opera spiccatamente cubofuturista per l’ardita scomposizione delle forme in cui la massiccia figura del suonatore si compenetra con lo sfondo. La fusione tra il soggetto e il fondale è anche determinata da alcune parti cromatiche dove i toni caldi dell’incarnato e dello strumento musicale sono ripresi in alcune sfumature dello sfondo. Estremamente geometrizzata è la forma umana, in particolare il volto e il busto. Per le caratteristiche stilistiche si può ascrivere il dipinto nel periodo cubofuturista della pittrice quindi tra il 1913-1916. L’opera proveniva dalla collezione Boris Gribanov di Praga nel 1998, dalla collezione Georg Soldatenko a riga nel 2007 e dalla collezione Nereo Frigerio di Milano nel 2008 (Emblemi delle Avanguardie Russe. Collezione De Martiis, a cura di S. Colussa, Tolmezzo (UD) 2021, p. 74).
Emblemi Avanguardie, Emblemi delle Avanguardie Russe. Collezione De Martiis, Tolmezzo (UD) 2021
Cecchetto S., Emblemi dalle avanguardie, in La collezione famiglia De Martiis a Cividale del Friuli, Cividale del Friuli (UD) 2020
Vergine L., L’altra metà dell’avanguardia 1910-1940. Pittrici e scultrici nei movimenti delle avanguardie storiche, Milano 2005