dipinto, Tischbein August Anton, XIX

Oggetto
dipinto
Soggetto
ritratto di bambina: contessa Emma Ritter von Zàhony
Autore
Tischbein August Anton (1805/ 1855)
Cronologia
1852 ca.
Misure
cm - altezza 36.8, larghezza 31
Codice scheda
OA_133108
Collocazione
Gorizia (GO)
Palazzo Coronini Cronberg
Fondazione Palazzo Coronini Cronberg

Emma Ritter von Zàhony bambina è ritratta sullo sfondo di un paesaggio di monti lambiti alle pendici da un lago, seduta a terra con il suo cagnolino bianco e marrone a pelo lungo accucciato accanto alla sua destra. Il viso espressivo e dolce, dai grandi occhi azzurri, è incorniciato dai capelli biondi che si arricciano a boccolo sulle punte. Il leggero vestito bianco, a balze, presenta un ampio scollo a barchetta che lascia scoperte le spalle. Il punto vita è sottolineato da un nastro azzurro, lo stesso che forma due fiocchi ad ornamento delle maniche corte. Un cappello di paglia a tesa larga, cinto da un lungo nastro multicolore, completa l'abbigliamento estivo della bambina. Intorno al suo collo delicato è allacciato un girocollo a due fili di perle di corallo rosso agganciate a un fermaglio a cammeo dello stesso materiale.

Di questa immagine della piccola Emma esiste anche uno studio preparatorio (FPCC. inv. 2058), da cui si ricavano sia l’attribuzione al pittore tedesco sia la relativa datazione; tra bozzetto e olio sussistono, però, delle differenze, soprattutto per quanto concerne la definizione dello sfondo: nel primo, infatti, è visibile un palazzo di gusto palladiano, forse qualche residenza di famiglia, mentre, nel secondo, questo particolare sparisce, plausibilmente con l’intento di rendere più "neutro" il contesto. August Tischbein, forte della formazione monacense, iniziò a cimentarsi con la ritrattistica appena giunto nel porto giuliano. Nel 1838, in occasione della prima mostra triestina a cui partecipò, Dall’Ongaro mise in evidenza nelle sue opere di genere le sue qualità di ritrattista. Ma fu solo nel 1845 che l’artista decise di presentare a una mostra della Società Triestina di Belle Arti un vero ritratto raffigurante una signora seduta con una bambina. Fu quasi sicuramente a partire da quell’anno che cominciarono a fioccare le committenze. Con tutti i dipinti del maestro appartenenti a questo genere il ritratto goriziano condivide sia la resa calligrafica e dettagliata nei minimi particolari sia la volontà di restituire la freschezza e la naturalezza della bambina effigiata e del suo cagnolino. Il dipinto del resto rientra pienamente in un certo tipo di ritrattistica austriaca. Il quadro proviene dalla dimora goriziana di Angiolina Sartorio, palazzo Attems Santa Croce, attuale sede del Comune di Gorizia. Tale informazione è desumibile dal bollino con la lettera "R", incollato sul retro e presente anche sul dipinto che raffigura l’Angelo custode con Emma e Carolina Ritter, opera sicuramente appartenuta alla baronessa. Con ogni probabilità si tratta di un dono fatto da Angiolina alla figlia Carolina quando ancora era in vita, dato che il dipinto non è menzionato nel suo testamento. Il ritratto, in seguito, potrebbe essere stato preso in considerazione dal conte Guglielmo per l'allestimento, mai realizzato, di una stanza degli antenati nel Palazzo di Grafenberg.

BIBLIOGRAFIA

Bragaglia Venuti C., Schede, in Gli animali della nobiltà. Dalla caccia al salotto tra status symbol, allegoria e affetti, Gorizia 2021

Geroni L., Schede, in Donne allo specchio. Personaggi femminili nei ritratti della famiglia Coronini, Gorizia 2017