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sul cartellino di carta inserito sotto le levette-pulsante di chiamata: Taddio/Somplago/Uff.-Stat./Ing. Di Brai/Abitaz./Cappel/Martina/Ing. Valdet./Cabina/Autista
Apparecchio costituito da una cassa telefonica in legno a forma di parallelepipedo a base rettangolare con faccia anteriore apribile a cerniera. Su questa sono posizionati diversi componenti: una mascherina rettangolare metallica con 15 pulsanti-levetta (10 di colore nero e 5 di colore bianco) disposti su tre linee parallele e 10 sportelline apribili meccanicamente disposte su due linee parallele; un pulsante di chiamata; due sportelline apribili isolate rispetto alle precedenti; una targhetta di produzione, metallica, di forma rettangolare, con fondo nero. Alla base superiore dell'apparecchio è stata fissata la forcella in plastica per la cornetta. Su uno dei lati corti invece si trovano la levetta di accensione, di colore rosso, e la manovella di alimentazione. Un cordonecino di stoffa a sezione circolare collega la cassa telefonica alla cornetta (mancante). Dalla base inferiore fuoriescono due cavi per il collegamento alla rete interna.
All'interno dell'impianto di produzione mettere in contatto telefonico le diverse postazioni (10).
Per effettuare una chiamata dopo aver posizionato la levatta di accensione dell'apparecchio e alzato la levetta-pulsante corrispondente all'interno desiderato, si aziona la manovella di alimentazione. Al momento della ricezione la sportellina collegata al relativo interno da cui parte la chiamata, si apre meccanicamente, staccandosi dal gancetto a cui è infilata, per effettuare la comunicazione è necessario tener premuto il pulsantino posto sempre su questo lato. Al momento non è chiaro l'uso delle levette-pulsante bianche (forse da alzare nella ricezione della chiamata) e delle due sportelline laterali, staccate dal quadro complessivo.
Zin L., La forza del Cellina: storia degli impianti che illuminarono Venezia, Venezia 1988