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su laminetta metallica a cavallo del corpo dello strumento: Klinometer n° 623
retro a metà dello strumento: HUGGENBERGER ZÜRICH
su quadrante conico rotante: 1/2/3/4/5/6/7/8/9/10/11/12/13/14/15/16/17/18/19/20/21/22/23/24
Lo strumento consta di un corpo metallico allungato dotato inferiormente di un perno per il fissaggio di un supporto a snodo o di un piede a 3 punte. Superiormente il corpo metallico presenta un varco attraverso cui si può vedere una “bolla” con indicazioni per regolare la posizione orizzontale; ad un’estremità del varco è incernierato uno specchio in modo da facilitare la lettura della bolla in posizioni non agevoli. Ad una estremità del corpo è presente una cerniera orizzontale e all’altra estremità è presente una corona zigrinata che agisce su di una vite per produrre il movimento necessario a variare l’inclinazione del corpo metallico, sorretto da una molla. La vite è solidale con una corona che presenta delle tacche ognuna corrispondente ad un secondo sessagesimale per un totale di 250 secondi, la vite è connessa anche ad una seconda corona posta a 90° rispetto la prima per facilitare la lettura in posizione diversa dalla prima, inoltre una lente riposizionabile permette la lettura più precisa.
Strumento per valutare la variazione nel tempo dell’inclinazione di un elemento generalmente architettonico.
Si provvede al posizionamento del clinometro predisponendo il punto dove effettuare la misura sistemando un morsetto, la base amovibile o la base fissa. La base fissa deve essere allocata in posizione orizzontale utilizzando la bolla di installazione, mentre la base amovibile può essere posta in modo da essere adeguatamente orizzontale agendo sulle viti di posizionamento ed intervenendo successivamente sullo snodo di fissaggio dello strumento. Nel caso del morsetto le regolazioni di partenza sono eseguite esclusivamente utilizzando lo snodo di fissaggio. Si collega quindi lo strumento alla base che nel caso della base fissa si effettua appoggiando lo strumento sulle piazzole presenti sulla base successivamente al montaggio sullo strumento del piede a 3 punte, mentre negli altri casi si effettua utilizzando lo snodo. Le regolazioni dello zero avvengono, in modo grossolano operando sullo snodo, mentre in modo puntuale operando sulla vite di estremità osservando la bolla inserita nel corpo. Il valore che viene letto al termine delle operazioni iniziali è lo zero, successivamente, in caso di deviazione della bolla dalla posizione di zero, si rende necessaria l’azione sulla vite per riportare all’equilibrio iniziale la bolla e la conseguente lettura dei valori segnati sulla corona ad essa solidale danno la nuova posizione di equilibrio e quindi per differenza si può risalire alla variazione angolare.