clinometro, Tenso Huggenberger Zurich

Oggetto
clinometro
Categoria
edilizia
Ambito di produzione
Tenso Huggenberger Zurich
Cronologia
1934
Localizzazione
Trieste (TS)
smaTs. Sistema museale dell'ateneo di Trieste. Scienza delle costruzioni
Dipartimento di Ingegneria e Architettura
Codice scheda
PST_1678
Iscrizioni

su laminetta metallica a cavallo del corpo dello strumento: Clinometer n° 264

retro a metà dello strumento: HUGGENBERGER ZÜRICH

su quadrante cilindrico rotante: 1/2/3/4/5/6/7/8/9/10/11/12/13/14/15/16/17/18/19/20/21/22/23/24

Lo strumento consta di un corpo metallico allungato dotato inferiormente di fori filettati per il fissaggio di un supporto a snodo e di 3 punte. Superiormente il corpo metallico presenta un cilindro con un varco attraverso cui si può vedere una “bolla” con indicazioni per regolare la posizione orizzontale. Ad una estremità del cilindro è presente una cerniera orizzontale e all’altra estremità è presente una corona zigrinata che agisce su di una vite per produrre il movimento necessario a variare l’inclinazione del cilindro, sorretto da una molla. La vite è solidale con una corona che presenta delle tacche ognuna corrispondente ad un secondo sessagesimale per un totale di 250 secondi, la vite è connessa anche ad una seconda corona posta a 90° rispetto la prima per facilitare la lettura delle decine.

FUNZIONE

Strumento per valutare la variazione nel tempo dell’inclinazione di un elemento generalmente architettonico.

MODALITA' D'USO

Si provvede al posizionamento del clinometro predisponendo il punto dove effettuare la misura sistemando un morsetto, la base amovibile o la base fissa. La base fissa deve essere allocata in posizione orizzontale utilizzando la bolla di installazione, mentre la base amovibile può essere posta in modo da essere adeguatamente orizzontale agendo sulle viti di posizionamento ed intervenendo successivamente sullo snodo di fissaggio dello strumento. Nel caso del morsetto le regolazioni di partenza sono eseguite esclusivamente utilizzando lo snodo di fissaggio. Si collega quindi lo strumento alla base utilizzando lo snodo. Le regolazioni dello zero avvengono, in modo grossolano operando sullo snodo, mentre in modo puntuale operando sulla vite di estremità osservando la bolla inserita nel corpo. Il valore che viene letto al termine delle operazioni iniziali è lo zero, successivamente, in caso di deviazione della bolla dalla posizione di zero, si rende necessaria l’azione sulla vite per riportare all’equilibrio iniziale la bolla e la conseguente lettura dei valori segnati sulla corona ad essa solidale danno la nuova posizione di equilibrio e quindi per differenza si può risalire alla variazione angolare.

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