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Radio dotata di mobiletto.
Ricezione di onde elettromagnetiche; amplificazione e riproduzione dei suoni.
Tensioni di funzionamento: Alimentazione a corrente alternata (CA) / 110-230 Volt Altoparlante/pwr.out AP elettrodinamico (bobina mobile e bobina di eccitazione/di campo) SV15 (SV 15) Valvole 5: 6A7 Dispositivo Duotonal a selettività variabile. La Magnadyne, contrariamente a quanto molti credono, a causa da una “y” che appare nella ragione sociale della ditta, è un’industria assolutamente italiana. Fu l’ing. Paolo Dequarti, fondatore dell’industria, che le diede questo nome il cui significato etimologico è “grande forza”. Al 1957 aveva l’ufficio amministrativo, la direzione, il laboratorio esperienze, le officine ed alcuni reparti per la costruzione di parti staccate nella nuova sedi di via Avellino a Torino. Il fondatore della Ditta, Paolo Dequarti, iniziò ad occuparsi di costruzione di apparecchi radio a partire dal 1922 a 16 anni. Assolto l’obbligo di leva nel 1927 riprese la sua attività appoggiandosi al sig. Mario Pesce, titolare della ditta “Accumulatori Ohm”. Si dette inizio alla "Magnadyne Radio di Pesce Mario”, in cui il Dequarti era socio occulto, dove si costruivano radio, accumulatori e frigoriferi. L’attività si svolgeva in via S. Ambrogio a Torino ed in un capannone poco distante di proprietà del cav. Candido Viberti. Nel 1935 l’azienda arrivò ad occupare mille operai, producendo in proprio tutte le parti dell’apparecchio, escluse le valvole. Nel 1937 Dequarti acquistò l’intero pacchetto azionario della SA ing. Clemente Diena e nel 1939 divenne Magnadyne SA. Nel 1941 Pesce cedette a Dequarti la sua comproprietà per 12 milioni di lire, somma rilevante per quell’epoca. Durante la seconda guerra mondiale lo stabilimento in via S,. Ambrogio fu completamente distrutto nella notte tra il 19 e 20 novembre del 1942 da un bombardamento. L’attività fu ripresa nel 1943 a S. Antonio di Susa. Attorno al 1950 fu costituita l’attività produttiva NEOFAR per la costruzione di componenti sotto varie licenze USA. Nel 1952 venne avviata la produzione di valvole termoioniche. Nel 1953 fu costituita a Roma la soc. VISIOLA, sempre del Dequarti, per la produzione di apparecchi televisivi, infine nello stesso anno la soc. INFIN con sede in Friburgo. Tutte le competenze societarie vennero via via trasferite a quest’ultima e Magnadyne rimase solo un nome di prodotto. A cavallo degli anni ’60 sorsero ben 12 società, nel ‘61-62 si iniziò la produzione di transistors. Il mercato si contrasse a fine anni ’60 e nel 1971 fu chiesta l’amministrazione controllata. Nacque la SEIMART costituita dall’ente governativo GEPI fondato con lo scopo di salvare le industrie in crisi. La Magnadyne aveva costruito anche col marchio Kennedy ed ai suoi inizi i suoi modelli erano identici alle Kennedy americane (fine anni ‘30), anche se la produzione originale Kennedy in Italia era distribuita da Capriotti.