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Arco di ciborio parzialmente ricomposto da 11 frammenti, con iscrizione dedicatoria. Nella parte superiore, una fascia a cani correnti corre al di sopra dell' iscrizione. Nell'arco, la decorazione consiste in un tralcio a due capi trasformato quasi in una serie di girelli, separati da un nastro a cornucopia; negli spazi mistilinei, corre un altro piccolo tralcio con foglie a cuore e riccioli. Un secondo tralcio a girelli, più piccolo, riempie gli spazi marginali residui
La forma e l'ampiezza dell'arco, secondo l'attuale ricostruzione (Degrassi) fanno pensare a una destinazione d' uso per altare, piuttosto che per vasca battesimale. Iscrizione e incorniciatura superiore hanno affinità con simili elementi nei frammenti epigrafici di Giovanni Iuniore nella trichora di Sant'Eufemia (vd. scheda ID 2530). Attribuito al patriarca Fortunato (803-806 e 810-826) (TAVANO 1976) o a Giovanni l"usurpatore" (806-810) (GIOSEFFI 1977)
Tagliaferri A., Corpus della scultura altomedievale. X. Le diocesi di Aquileia e Grado, Spoleto 1981
Scultura altomedioevale, Scultura altomedioevale in Friuli, Udine 1977
Tavano S., Grado. Guida storica e artistica, Udine 1976