Frammenti di affresco parietale raffigurante un personaggio maschile con elmo
Il lacerto è inquadrabile nell'ambito del complesso pittorico figurato che doveva decorare un ambiente, non meglio identificabile, della villa romana di Torre, e che una recente rilettura dei lacerti superstiti da parte di M. Salvadori ha identificato come un probabile ciclo legato alla vita di Achille (vd. CONTE-SALVADORI-TIRONE 1999, pp. 78-101). Il cd. "guerriero dall'elmo arcaico" fu identificato da G. di Ragogna come Euribate o Taltibio, uno dei due araldi dell'Iliade giunti da Achille con l'ordine di restituire la schiava Briseide, ritenendo che l'oggetto nella mano sinistra fosse un "rotulus". Tuttavia, questa lettura appare ormai superata, al pari dell'interpretazione degli affreschi della villa di Torre come connessi con l'episodio dell"ira di Achille". Il frammento in esame potrebbe ricollegarsi con il lacerto ID 18439, raffigurante una mano che brandisce una spada
Conte A./ Salvadori M./ Tirone C., La villa romana di Pordenone, Tracce della residenza di un ricco dominus nella Cisalpina Orientale (Quaderni del Museo archeologico del Friuli occidentale, 2), Pordenone - Roma 1999
Menis G.C., Le origini della pittura in Friuli, in Quaderni di cultura, Udine 1968-1969, 16
di Ragogna G., Dove le più antiche testimonianze del Friuli, Pordenone 1954
di Ragogna G., Cordenòns sulla Maestra Vecchia riscopre i resti della sua romanità, in Il Gazzettino, 1952/01/17
Antonini D., Visita alla collezione archeologca di Torre, in Il Gazzettino, 1951/12/14