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Base parallelepipeda con appendice frontale conformata a prora di nave, attaccata alla base per mezzo di un perno lapideo tronco-piramidale. Il blocco presenta un avancorpo ripartito sulla fronte in quattro riquadri da fasce lisce a rilievo. Le due parti ai lati, più arretrate, rappresentano forse le scalmiere della nave, cioè le casse per i remi, che sono raffigurati con fasce lisce oblique a rilievo, due per parte. Sulla faccia superiore, presso lo spigolo posteriore, ci sono due incassi per l’ancoraggio al resto del monumento; la faccia posteriore è concava con profilo arrotondato (aderiva forse a un tamburo). Le facce laterali, superiore e posteriore, sono lavorate a gradina
La base rostrata riprende in forma compendiata e ridotta i trofei navali di epoca ellenistica. È stata rinvenuta contestualmente a una statua in marmo greco di generale in nudità eroica (RA 16302), maggiore del vero, e a una pseudo-urna lapidea (RA 19054). La presenza della prora di nave, insieme all’alta qualità della statua, qualifica il personaggio come un alto graduato della flotta militare (“navarca”). Il pezzo decorava il basamento o il recinto di un mausoleo monumentale. La datazione è suggerita dallo stile della statua. Confronti con due monumenti a prora rostrata di nave da guerra: RA 19023, 19024.
Beschi L., Le arti plastiche, in Da Aquileia a Venezia: una mediazione tra l'Europa e l'Oriente dal II secolo a.C. al VI secolo d.C., Milano 1980
Catalogo sculture, Catalogo delle sculture romane. Museo archeologico di Aquileia., Roma 1972