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Frammento di pluteo di incerta provenienza (area di Grado o di Aquileia), la cui decorazione originale prevedeva un tralcio di foglie a lobi incurvati, affrontate all'interno da una voluta e terminanti a ricciolo.
L'esecuzione va attribuita a un lapicida di area locale. Il motivo decorativo, piuttosto comune nella scultura del IX secolo, si ritrova in un frammento di pluteo conservato nel lapidario della chiesa di Sant'Eufemia (TAGLIAFERRI, p. 370) e in alcuni frammenti dell'arco di ciborio della chiesa di Santa Maria delle Grazie, sempre a Grado (GABERSCEK, pp. 387-389).
Tagliaferri A., Corpus della scultura altomedievale. X. Le diocesi di Aquileia e Grado, Spoleto 1981
Gaberscek C., La scultura dell'alto medioevo a Grado, in Antichità Alto Adriatiche, Udine 1980, XVII/2