INSEDIAMENTO, secc. VI-XV d.C.

Oggetto
INSEDIAMENTO - insediamento fortificato
Denominazione
castrum di Muggia Vecchia
Localizzazione
Muggia (TS) Muggia Vecchia
Cronologia
secc. VI-XV d.C.
Codice scheda
SI_79

La conferma dell’origine perlomeno altomedievale di Muggia Vecchia è giunta con le recenti indagini archeologiche con l’individuazione di strutture murarie associate a strutture abitative in legno dai cui livelli provengono associazioni ceramiche riconducibili al VI-VII secolo (1). All’insediamento del primo Altomedioevo era connessa la vicina necropoli del monte di S. Michele con una trentina di inumazioni a cassa litica, alcune delle quali hanno restituito orecchini in bronzo tipologicamente databili al periodo compreso fra il VI e l’VIII secolo (2). Questa fase insediativa di Castrum Muglae è stata soltanto intravista all’interno di una limitata superficie areale d’indagine; il periodo compreso tra l’VIII e l’XI secolo ha lasciato invece tracce molto più consistenti, frutto di un’intensa ed estesa attività edificatoria, con strutture in arenaria, apparentemente programmata, con l’intervento di maestranze specializzate, in un periodo coincidente con l’instaurazione del dominio imperiale carolingio nella regione istriana (3). A questo periodo sono riconducibili alcuni degli elementi dell’arredo liturgico della chiesa castrense di S. Maria, mentre per le strutture dell’edificio sacro, come ha rilevato il Cuscito, “si oscilla (...) da una origine paleocristiana, priva di conferme, all’ipotesi di una chiesa carolingia, poi rimaneggiata o rimasta tale, e all’attribuzione dell’intero edificio all’età romanica (4). Anche le sequenze stratigrafiche comprese tra l’XI ed il XIV secolo sono complesse, e corrispondono ad un periodo nel quale il centro “è soggetto ad una continua e localizzata attività di sistemazione, che potremmo forse definire come la “crescita organica” di un centro densamente abitato, in cui l’evoluzione stratigrafica orizzontale è caratterizzata dalla formazione di piani di accrescimento progressivo, mentre quella verticale si manifesta nel continuo rimaneggiamento delle strutture abitative” (5). Nonostante l’incendio del castrum ad opera dei triestini nel 1354 –documentato anche archeologicamente (6) -, il sito d’altura continuò ad essere frequentato sino a non oltre al metà del XV secolo, periodo in cui, ad eccezione dell’area del sagrato della chiesa, oggetto di una radicale trasformazione ad uso cimiteriale, con le ultime inumazioni databili alla fine del XVI secolo, gli ambienti oggetto di indagine archeologica presentano tracce di un abbandono progressivo con il conseguente crollo delle murature (7). 1 = LAUDATO 2004, pp. 40-41; BORZACCONI 2004, pp. 57-58. 2 = COLOMBO, MESSINA 1983; MASELLI SCOTTI 1993; CUSCTO 1995, pp. 397-402. Sul monte S. Michele è anche ricordata l’esistenza di un edificio sacro e di un romitorio di epoca imprecisata, collegati ipoteticamente all’esperienza eremitica di S. Romualdo presso S. Michele di Leme intorno all’anno Mille: CUSCITO 1997, p. 82. 3 = LAUDATO 2004, pp. 43-46; BORZACCONI 2004, pp. 58-60. 4 = CUSCITO 2004, pp. 71-76, con bibliografia precedente. Per alcune recenti ipotesi –contrastanti- di attribuzione cronologica della fabbrica: CARLET 1997; LUCA 2003. La chiesa è divisa in tre navate da archi poggianti su pilastri. Le cappelle alla terminazione delle navate laterali e il presbiterio, rialzato sulla navata centrale, presentano una recinzione con plutei. Vi si trova un ambone circolare, con un leggio decorato da sculture e tutto l'interno è decorato con affreschi del XIV e XV secolo. Oltre alla basilica di S. Maria, un altro edificio religioso forse riferibile all’VIII-IX secolo –sempre sulla base della presenza e delle caratteristiche degli elementi di arredo liturgico (un pluteo con decorazione ad intrecci ricavato da un sarcofago tardoantico)- è la chiesetta di S. Martino Papa, le cui fondazioni si trovano poco al di sotto delle mura del castrum lato mare: CUSCITO 1975; Id. 1997, pp. 80-81. 5 = LAUDATO 2004, p. 30. Sulle attestazioni ceramiche relative a questa fase: BORZACCONI 2004, pp. 60-62. 6 = LAUDATO 2004, p. 30. 7 = Ibid. pp. 38-39. Elementi archeologici di continuità insediativa sino al XV secolo sono stati rilevati in RIAVEZ 1997b, p. 79. Sulle indagini archeologiche a Muggia Vecchia vd. inolre: MASELLLI SCOTTI, PIERI, LAUDATO 2001.

Il castrum di Muggia Vecchia era inserito in un quadro territoriale articolato, compreso tra due importanti centri urbani o grandi castra bizantini, Trieste e Capodistria. Forse era connesso all’approdo di Stramare collocato lungo il Iato Nord-Orientale della foce del Rio Ospo; qui numerose ricerche di scavo hanno portato all’individuazione di successive articolazioni del sistema delle opere portuali, inquadrabili in un ampio arco cronologico esteso dalla preistoria all'epoca romana (1). Nel corso di scavi condotti alla fine degli anni Ottanta del secolo scorso sono stati acquisiti dati utili ad estendere i limiti della probabile continuità insediativa, con l’individuazione di contesti stratigrafici di epoca medievale e post-medievale che potrebbero essere messi in relazione ad alcune strutture sommerse in rovina con probabile destinazione portuale: tra i reperti sono stati isolati numerosi frammenti di ceramica da fuoco di epoca altomedievale, ma anche maioliche e graffite arcaiche con cronologie comprese tra il XIV e il XV secolo (2). Nell’entroterra di Stramare sono documentati diversi insediamenti fortificati d’altura con fasi di epoca preromana e romana. Nei castellieri di Elleri e Montedoro la presenza, rispettivamente, di ceramica da fuoco altomedievale e medievale, attesta momenti successivi di occupazione, probabilmente connessi ad un riuso parassitario delle strutture in rovina degli insediamenti tardoromani, legato al piccolo allevamento ed allo sfruttamento boschivo del territorio (3). Forse dalla prima metà del 900 il castrum fu affiancato da un sottostante sito costiero, il cosiddetto “Burgus Lauri”, “chiamato così da un boschetto di lauri sul pendio del Monte Albano, di fronte al porto, dove probabilmente s’impiantarono i primi modesti insediamenti di pescatori e di salinari” (4). Le prime testimonianze archeologiche di questa nuova fondazione risalgono pero ad un’epoca successiva: negli scavi condotti all’interno del Duomo di Muggia, dedicato nel 1263 ai martiri Giovanni e Paolo, è stata individuata una preesistente chiesa triabsidata, databile tra l’XI e il XII secolo, che nel 1202 potrebbe essere stata la sede del giuramento prestato da Guidone de Mugla al doge Enrico Dandolo, pulsantibus campanis (5). Borgolauro si sviluppò all’interno di un perimetro fortificato le cui prime attestazioni documentarie rimandano al 1243 ed al 1266, periodo nel quale fu edificato anche il primo palazzo comunale, con successivi ampliamenti nel corso del Trecento, a comprendere anche il mandracchio. Nel 1374 furono avviati i lavori di costruzione del castello, su iniziativa patriarcale, a controllo della città, sulla parte sommitale del monte Albano, sfruttando preesistenti sistemi difensivi (6). A parte quanto detto sopra, le notizie relative al territorio di Muggia nel Medioevo sono scarse. Oltre ad Elleri, Montedoro e Stramare, un altro sito indiziato è S. Colombano, presso S. Brigida. Negli anni Settanta dell’edificio non restavano che poche murature pericolanti, in un’area caratterizzata dagli affioramenti di materiale da costruzione e tombe di epoca romana (7). G. Cuscito ricorda la tradizione popolare della presenza a S. Colombano di pellegrini, tradizione che avrebbe ricevuto conferma nella recente scoperta in un edificio fatiscente della zona, ipoteticamente un antico convento, di affreschi con una figura forse quattrocentesca di pellegrino (8). 1 = Tra gli studi più recenti: PIANI 1981; PARONUZZI 1988; VENTURA 1997. 2 = RIAVEZ 1997, pp. 81-82; Id. 1998, pp. 47-49. 3 = RIAVEZ 1997, p. 82; Id. 1998, pp. 48-49. La presenza di fasi post-classiche nei castellieri ad Est di Trieste è stata rilevata anche sul monte Grociana Piccola, sul monte S. Michele all’imbocco della val Rosandra, sul Monte Carso (FLEGO, RUPEL 1993, pp. 179, 187, 191). Di particolare interesse sembrano le indicazioni relative al monte S. Rocco dove i ruderi di un edificio religioso sono forse in rapporto a fabbriche sepolte ipoteticamente identificate (sulla base della presenza di “materiale romano in superficie”) come i resti di un accampamento romano (FLEGO, ŽUPANČIČ 1991, pp. 28-29; FLEGO, RUPEL 1993, pp. 197-198). 4 = CUSCITO 1997, p. 78. 5 = CUSCITO 1995, p. 383; Id. 1997, p. 78. Sul Duomo di Muggia e sugli scavi: CUSCITO 1968; Id. 1991, pp. 43-93. 6 = Per un’introduzione alla storia, urbanistica ed architettura di Borgolauro: CAROLI 1998. 7 = BORRI 1971, pp. 168-171. 8 = CUSCITO 1997, p. 82. La conferma dell’origine perlomeno altomedievale di Muggia Vecchia è giunta con le recenti indagini archeologiche con l’individuazione di strutture murarie associate a strutture abitative in legno dai cui livelli provengono associazioni ceramiche riconducibili al VI-VII secolo (1). All’insediamento del primo Altomedioevo era connessa la vicina necropoli del monte di S. Michele con una trentina di inumazioni a cassa litica, alcune delle quali hanno restituito orecchini in bronzo tipologicamente databili al periodo compreso fra il VI e l’VIII secolo (2). Questa fase insediativa di Castrum Muglae è stata soltanto intravista all’interno di una limitata superficie areale d’indagine; il periodo compreso tra l’VIII e l’XI secolo ha lasciato invece tracce molto più consistenti, frutto di un’intensa ed estesa attività edificatoria, con strutture in arenaria, apparentemente programmata, con l’intervento di maestranze specializzate, in un periodo coincidente con l’instaurazione del dominio imperiale carolingio nella regione istriana (3). A questo periodo sono riconducibili alcuni degli elementi dell’arredo liturgico della chiesa castrense di S. Maria, mentre per le strutture dell’edificio sacro, come ha rilevato il Cuscito, “si oscilla (...) da una origine paleocristiana, priva di conferme, all’ipotesi di una chiesa carolingia, poi rimaneggiata o rimasta tale, e all’attribuzione dell’intero edificio all’età romanica (4). Anche le sequenze stratigrafiche comprese tra l’XI ed il XIV secolo sono complesse, e corrispondono ad un periodo nel quale il centro “è soggetto ad una continua e localizzata attività di sistemazione, che potremmo forse definire come la “crescita organica” di un centro densamente abitato, in cui l’evoluzione stratigrafica orizzontale è caratterizzata dalla formazione di piani di accrescimento progressivo, mentre quella verticale si manifesta nel continuo rimaneggiamento delle strutture abitative” (5). Nonostante l’incendio del castrum ad opera dei triestini nel 1354 –documentato anche archeologicamente (6) -, il sito d’altura continuò ad essere frequentato sino a non oltre al metà del XV secolo, periodo in cui, ad eccezione dell’area del sagrato della chiesa, oggetto di una radicale trasformazione ad uso cimiteriale, con le ultime inumazioni databili alla fine del XVI secolo, gli ambienti oggetto di indagine archeologica presentano tracce di un abbandono progressivo con il conseguente crollo delle murature (7). 1 = LAUDATO 2004, pp. 40-41; BORZACCONI 2004, pp. 57-58. 2 = COLOMBO, MESSINA 1983; MASELLI SCOTTI 1993; CUSCTO 1995, pp. 397-402. Sul monte S. Michele è anche ricordata l’esistenza di un edificio sacro e di un romitorio di epoca imprecisata, collegati ipoteticamente all’esperienza eremitica di S. Romualdo presso S. Michele di Leme intorno all’anno Mille: CUSCITO 1997, p. 82. 3 = LAUDATO 2004, pp. 43-46; BORZACCONI 2004, pp. 58-60. 4 = CUSCITO 2004, pp. 71-76, con bibliografia precedente. Per alcune recenti ipotesi –contrastanti- di attribuzione cronologica della fabbrica: CARLET 1997; LUCA 2003. Oltre alla basilica di S. Maria, un altro edificio religioso forse riferibile all’VIII-IX secolo –sempre sulla base della presenza e delle caratteristiche degli elementi di arredo liturgico (un pluteo con decorazione ad intrecci ricavato da un sarcofago tardoantico)- è la chiesetta di S. Martino Papa, le cui fondazioni si trovano poco al di sotto delle mura del castrum lato mare: CUSCITO 1975; Id. 1997, pp. 80-81. 5 = LAUDATO 2004, p. 30. Sulle attestazioni ceramiche relative a questa fase: BORZACCONI 2004, pp. 60-62. 6 = LAUDATO 2004, p. 30. 7 = Ibid. pp. 38-39. Elementi archeologici di continuità insediativa sino al XV secolo sono stati rilevati in RIAVEZ 1997b, p. 79. Sulle indagini archeologiche a Muggia Vecchia vd. inolre: MASELLLI SCOTTI, PIERI, LAUDATO 2001.

BIBLIOGRAFIA

Riavez P., I sistemi portuali e gli insediamenti costieri in epoca medievale dalle Foci del Timavo a Muggia, in Terre di mare. L'archeologia dei paesaggi costieri e le variazioni climatiche, Atti del Convegno Internazionale di Studi (Trieste, 8-10 novembre 2007), Trieste - Pirano 2008

Borzacconi A., I reperti ceramici rinvenuti nel sito di Muggia Vecchia: considerazioni archeologiche e archeometriche, in I Borghi d’altura nel Caput Adriae. Il perdurare degli insediamenti dall’età del ferro al medioevo, Trieste 2004

Cuscito G., La basilica di S. Maria a Muggia Vecchia, in I Borghi d’altura nel Caput Adriae. Il perdurare degli insediamenti dall’età del ferro al medioevo, Trieste 2004

Laudato M., Muggia Vecchia-Castrum Muglae: indagine di un sito d’altura tra alto e basso Medioevo, in I Borghi d’altura nel Caput Adriae. Il perdurare degli insediamenti dall’età del ferro al medioevo, Trieste 2004

Luca G., Aspetti storico-artistici di S. Maria Assunta a Muggia Vecchia, Trieste 2003

Maselli Scotti F./ Pieri F./ Laudato M., Muggia Vecchia: rapporto preliminare indagini 1998-2001, in Atti e Memorie della Società Istriana di Archeologia e Storia Patria, 2001, nuova serie, n. 49

Riavez P., Ceramica da fuoco medievale proveniente da Muggia Vecchia e da alcuni siti del suo territorio, in Atti e Memorie della Società Istriana di Archeologia e Storia Patria, 1998, nuova serie, n. 46

Caroli A., Guida di Muggia antica e moderna, Trieste 1998

Ventura P., Stramare, in Il Civico Museo Archeologico di Muggia, Trieste 1997

Colombo F., La città gemellare ‹Castrum Muglae-Mugla› nell’Istria dell’Alto Medio Evo (secc. VI-XI), in Atti e Memorie della Società Istriana di Archeologia e Storia Patria, 1997, nuova serie, n. 45

Riavez P., L’abitato, in Il Civico Museo Archeologico di Muggia, Trieste 1997

Cuscito G., Altre località indiziate, in Il Civico Museo Archeologico di Muggia, Trieste 1997

Cuscito G., Castrum Muglae dall’Antichità al Medioevo. Per un museo di Muggia e del suo territorio, in Atti e Memorie della Società Istriana di Archeologia e Storia Patria, 1995, n.s., n. 43 (95)

Flego S./ Rupel L., I castellieri della provincia di Trieste, Trieste 1993

Maselli Scotti F., La necropoli altomedievale di San Michele di Muggia. Scavi 1991, 1993, in Atti e Memorie della Società Istriana di Archeologia e Storia Patria, 1993, nuova serie, n. 93

Flego S./ Župančič M., Topografia archeologica del comune di S. Dorligo della Valle (Provincia di Trieste, Italia), Trieste, Lubljana 1991

Cuscito G., Muggia Sacra. Storia e arte delle sue chiese, Muggia (TS) 1991

Paronuzzi P., Stramare di Muggia: la sezione di dettaglio H-K, in Atti e Memorie della Società Istriana di Archeologia e Storia Patria, 1988, nuova serie, n. 88

Cuscito G., Per uno studio dei primi insediamenti plebanali sul territorio della diocesi di Trieste, in Atti e Memorie della Società Istriana di Archeologia e Storia Patria, 1987, nuova serie, n. 35

Messina A./ Colombo F., Notiziola sulla necropoli del Monte S. Michele presso Muggia Vecchia, in Ricerche religiose del Friuli e dell’Istria, 1983, 2

Piani P., Strutture portuali romane di Stramare di Muggia (Trieste), in Archeologia Veneta, 1981, 4

Cuscito G., La recente scoperta di un pluteo altomedievale a Muggia, in Atti e Memorie della Società Istriana di Archeologia e Storia Patria, 1975, nuova serie, n. 23

Borri G., Schede per la storia di Muggia, in La Porta Orientale, 1971, nuova serie, 7, nn. 7-8

Colombo F., Storia di Muggia. Il Comune aquileiese, Trieste 1970

Cuscito G., Il duomo di Muggia, in Atti e Memorie della Società Istriana di Archeologia e Storia Patria, 1968, nuova serie, n. 16

Della Croce I., Historia antica e moderna, sacra e profana della città di Trieste, Venezia (rist. fotomeccanica, Bologna). 1698