DEPOSIZIONE DI MATERIALE, cultura dei Castellieri

Oggetto
DEPOSIZIONE DI MATERIALE - ripostiglio
Denominazione
tesoretto di San Canziano
Localizzazione
Slovenia, Škocjan
Cronologia
secc. VI-IV a.C.
Ambito Culturale
cultura dei Castellieri, gruppo della Carniola interna - Carso
Indagini di scavo
Museo Civico di Storia Naturale di Trieste - 1908/01/21
- 1908/00/00
Codice scheda
SI_386

Il deposito si localizza presso il muro di cinta meridionale del castelliere di San Canziano, situato su un'altura dominante il corso del Timavo, entro il quale fu individuata anche una vasta necropoli (il sito fu oggetto di indagini archeologiche tra la fine dell'Ottocento e il primo Novecento). Ai piedi del muro, entro una fossa preparata sommariamente e coperta da una lastra di calcare, a circa un metro di profondità, giaceva un gran numero di reperti (circa 1170 tra oggetti e frammenti), di notevole interesse anche sotto l'aspetto della varietà funzionale e tipologica: imponente la presenza delle ambre (497) di colori e forme diverse e spesso non rifinite. Notevole pure il gran numero di bottoni da cintura o da corazza, non tutti della stessa lega di bronzo, come anche i grandi anelloni con ambra, di difficile interpretazione. Si segnala pure la presenza di falere, fusaiole, paste vitree, pendagli di bronzo, anelli a nodi o a spirale. L'arco cronologico rappresentato dai materiali è molto vasto, collocandosi tra la il VI e il IV secolo a.C. (intorno alla prima metà di questo secolo si collocano due fibule tipo "Certosa")

Data l'associazione di oggetti di tipologie e materiali tanto differenti, l'interpretazione del deposito appare piuttosto problematica: si è ipotizzato potesse trattarsi di un corredo di famiglia o di un cavaliere e del suo cavallo (come intendeva Marchesetti), nascosto in un momento di pericolo, di un deposito sacro, del deposito di un commerciante, ma nessuna di queste ipotesi può ritenersi del tutto convincente. Dall'esame della grande varietà di oggetti si può ritenere fosse una "riserva" creata dalla comunità sia a scopo di tesaurizzazione che come risorsa a cui attingere per il lavoro di artigiani specializzati che provenivano da altre località (RUARO LOSERI 1983). Il "ripostiglio" si inquadra nell'ambito del castelliere di San Canziano, frequentato a partire dall'età del Bronzo finale, a sua volta legato a un territorio ricchissimo di evidenze archeologiche, inquadrabili tra il Paleolitico superiore e l'Altomedioevo; per ciò che riguarda le fasi preistoriche-protostoriche di frequentazione del territorio - le più notevoli -si segnalano il castelliere di Gradišče, le necropoli di Brežec e di Ležeče, le sepolture della grotta delle Ossa, il deposito di bronzi della grotta delle Mosche. La straordinaria quantità di ambra rinvenuta nel "tesoretto" di San Canziano porta a ritenere che il sito fosse collocato lungo una delle principali vie orientali per il commercio della pregiata resina

BIBLIOGRAFIA

Merlatti R., Tesoretto di San Canziano del Carso, in Ambre. Trasparenze dell’Antico (Catalogo mostra), Napoli 2007

Bernardini F./ Betic A., San Canziano del Timavo nei taccuini di Carlo Marchesetti, in Carlo Marchesetti e i castellieri, 1903-2003 (Atti del Convegno internazionale di studi, - Duino (Trieste), 14-15 novembre 2003), Trieste 2005

Caput Adriae, Caput Adriae. La Protostoria (Quaderni didattici della Cassa di Risparmio di Trieste, a cura dei Civici Musei di Storia e Arte, 3), Trieste 1984

Vitri S., S. Canziano del Carso (Škocjan), in Preistoria del Caput Adriae, Trieste 1983

Ruaro Loseri L., Il tesoretto di San Canziano, in Caput Adriae, Trieste 1983