INSEDIAMENTO, periodo altomedievale, secc. VII-XVI d.C.

Oggetto
INSEDIAMENTO - castello
Denominazione
castello della Motta
Localizzazione
Povoletto (UD) Savorgnano Del Torre
Cronologia
secc. VII-XVI d.C.
Ambito Culturale
periodo altomedievale, periodo medievale, periodo tardomedievale
Indagini di scavo
Università degli Studi di Udine - 1997/00/00
Università degli Studi di Udine - 1998/00/00
Università degli Studi di Udine - 1999/00/00
Università degli Studi di Udine - 2001/00/00
Università degli Studi di Udine - 2002/00/00
Università degli Studi di Udine - 2003/00/00
Università degli Studi di Udine - 2004/00/00
Università degli Studi di Udine - 2005/00/00
Università degli Studi di Udine - 2006/00/00
Università degli Studi di Udine, Università degli Studi di Udine - 2007/00/00
Università degli Studi di Udine - 2008/00/00
Università degli Studi di Udine - 2009/00/00
Università degli Studi di Udine - 2014/00/00
Codice scheda
SI_732

I resti del Castello della Motta sono posti su un rilievo, a quota 222 m s.l.m., lungo il versante ovest di un crinale localizzato a est del torrente Torre, presso la frazione di Savorgnano del Torre, in comune di Povoletto (Udine). Le strutture murarie del castello si estendono su una superficie di circa 6000 mq: un'area lunga 115 m e larga dai 40 ai 60 m. Le ricerche, avviate nel 1997 da un team coordinato dall’Università degli Studi di Udine, si sono concentrate fino al 2006 nella zona sommitale, a nord-est, dove risaltano le strutture del mastio poligonale e di altre residenze signorili. Nel 2005 si è parzialmente indagata anche la zona a sud-ovest; in seguito, fino al 2009 e nel 2014, il lavoro è proseguito con sondaggi nel settore posto fra la parte nord-est e sud-ovest della sommità. Il rilievo compreso entro la cinta muraria più esterna (oggi parzialmente visibile) è morfologicamente distinguibile in tre zone: - sommitale, differenziata in due aree interessate da edificazione a carattere “signorile” e nelle quali si è concentrata la maggior parte delle indagini archeologiche (a nord-est si distinguono bene la torre mastio poligonale, con suddivisioni e preesistenze interne, e muri perimetrali di edifici residenziali; a sud sono stati individuati i resti della cappella gentilizia). Questa zona, da un certo momento in poi, è circondata da una cinta autonoma (il dongione), munita di ingresso; - seconda fascia più bassa, posta sul lato orientale della sommità, con tracce di edificazioni affioranti dall’humus; - terza ampia fascia inferiore, a tratti pianeggiante, a ridosso della seconda, dove si ritiene fosse ubicato il borgo citato in alcuni documenti trecenteschi. Anche questa zona è circondata da una cinta autonoma. A nord-est la difesa era garantita da un fossato artificiale, che isolava l’insediamento dal resto del crinale su cui, come accennato, era stato ricavato il sentiero originario di accesso. Dopo l’assedio e la capitolazione degli occupanti, nel 1412-1413, all’interno della fortificazione sono attestati lavori che trasformarono gli spazi, che ma ne mantennero in un certo qual modo la funzione residenziale. Nei primi decenni del Quattrocento, nel mastio si eseguivano attività basate sulla raccolta e rifusione di manufatti di metallo e forse anche di vetro: lo testimonia il rinvenimento di un forno, di numerose scorie e di un ripostiglio di oggetti metallici destinati ad essere rifusi. Si ritiene che dalla fine del XV o agli inizi del XVI secolo il complesso sia stato progressivamente abbandonato e sistematicamente demolito. Sulle sue rovine, infine, si alternarono frequentazioni occasionali fino a tempi recenti.

Si tratta di uno dei luoghi storico-monumentali più suggestivi e importanti della regione, sede originaria dei Savorgnan, i potenti signori filo-veneziani che saranno fra i protagonisti delle vicende storiche del medioevo e del rinascimento friulano. I risultati delle ricerche eseguite fino al 2014 e la loro elaborazione hanno permesso di definire una prima significativa sequenza di fasi, a loro volta raggruppate in cinque periodi: Periodo A - Insediamento altomedievale (VII/VIII-XI secolo); Periodo B - Strutture insediative di XI–fine XIII secolo: al termine di questo periodo, il castello è distrutto violentemente; Periodo C - Il castello trecentesco (fine XIII-inizio XV secolo): è il momento in cui si registra un notevole incremento dell’edificato con numerose, successive, trasformazioni; Periodo D - Declino del sito (XV secolo): il luogo è ulteriormente fruito, ma non più come fortificazione. Nel mastio poligonale si riscontra la presenza di un forno; Periodo E – Abbandono e crolli definitivi.

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