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L'insediamento neolitico di Pavia di Udine è localizzato nel margine sud-ovest dell'abitato moderno, in un'area di campagna adibita a coltivazioni agricole. Individuato nel 2000 a seguito della realizzazione di una canalina di drenaggio, il sito è stato interessato inizialmente da ricognizioni di superficie, che hanno evidenziato affioramenti di materiali litici e zone di terreno antropizzato in una vasta area, indicando una frequentazione avvenuta a più riprese nelle fasi iniziali e piene del Neolitico, con sporadiche attestazioni per le età successive. Successivamente, tra il 2005 e il 2007, sono state intraprese indagini di scavo in diverse aree (A-H) di una vasta zona di campagna. Gli scavi hanno rimesso in luce le strutture di un insediamento, consistenti in fosse e pozzetti cilindrici a pianta circolare, buche di palo di diverse dimensioni con il fondo ricoperto da piccoli ciottoli, una grande struttura di combustione e un fossato, con funzione di delimitazione e di drenaggio, a servizio dell'abitato. Il fossato è stato indagato per oltre 20 metri di lunghezza; presentava una sezione a U, una larghezza di 1,4 metri e una profondità di poche decine di centimetri.
Il sito presenta i caratteri di un insediamento neolitico, collocabile - grazie alle datazioni al Carbonio 14 e ad altri elementi - tra la fine del VI e la metà del V millennio a.C. circa. I materiali culturali recuperati, litici e ceramici, si avvicinano a quelli del grande abitato di Sammardenchia, distante pochi chilometri. La scelta del luogo in cui insediare il villaggio fu probabilmente determinata dalla buona fertilità dell'area, caratterizzata da un suolo argilloso e da una falda freatica piuttosto alta. Dagli scavi emerge che le pratiche agricole erano molto sviluppate e differenziate: cereali (farro, orzo, piccolo farro, frumento, spelta), leguminose (cicerchia/cicerchiella, pisello, lenticchi, veccia), frutta (nocciole, prugne, more). Per la produzione di manufatti litici, si riscontra soprattutto l'uso di ciottoli in selce locale, a differenza del vicino sito di Sammardenchia, orientato soprattutto verso l'area veneta per quanto riguarda l'approvvigionamento di materie prime. Sono documentate sporadiche presenza durante l'età dei metalli e il periodo romano.
Pessina A./ Fontana A./ Fiappo G.C./ Rottoli M., Un nuovo villaggio neolitico da Pavia di Udine e i più recenti dati dal territorio (XLIX Riunione scientifica dell'Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria, Udine-Pordenone, 8-12 ottobre 2014), 2014
Adriatico senza confini, Adriatico senza confini, Via di comunicazione e crocevia di popoli nel 6000 a.C., Udine 2014