SITO PLURISTRATIFICATO, età romana - età medioevale

Oggetto
SITO PLURISTRATIFICATO
Localizzazione
Villa Santina (UD) Invillino
Cronologia
età romana - età medioevale
Indagini di scavo
Università di Monaco di Baviera - 1964/00/00-1972/00/00
Codice scheda
SI_1085

Il Colle Santino si qualifica quale punto di controllo con grande visibilità sull'intera vallata. Sovrastante il corso del Tagliamento, si inserisce nella serie di alture dominanti il Fiume, analogamente al vicino Col di Zuca. Scavi sistematici condotti dall'Università di Monaco di Baviera tra il 1964 e il 1972 sul pianoro occidentale antistante la Pieve di Santa Maria Maddalena (A 5421) hanno riconosciuto una importante stratificazione riconducibile a diverse fasi di vita di un insediamento sorto nella prima età imperiale romana. Se nella prima fase (I secolo d.C.) l'abitato sembra aver avuto dimensioni modeste, in età tardoimperiale (IV secolo) occupò un'area ampia assumendo nuove funzioni economiche, legate non solo all'allevamento e alla trasformazione dei prodotti da esso derivati, ma anche alla lavorazione artigianale di ferro e vetro. In età altomedievale (VI-VII secolo) una radicale trasformazione portò alla nascita di un villaggio strutturato, dotato di difese, di cui sono stati identificati numerosi edifici costruiti in legno su basamenti di pietra a secco. In questa fase il sito assunse una chiara connotazione di controllo strategico e di difesa della vallata sottostante, come attestano alcuni elementi del sistema di fortificazione messo in opera nei settori non protetti naturalmente.

Il Colle Santino si inserisce in un ambito territoriale di grande pregio, di cui fa parte il vicino Col di Zuca, dove sono stati valorizzati i resti di una basilica paleocristiana coesistente con l'insediamento tardoantico-altomedievale del Colle Santino. La mole di dati acquisti nel corso delle ripetute indagini di scavo è stata sistematizzata in opere monografiche che consentono una lettura diacronica dell'insediamento sorto in età altoimperiale sull'altura oggi occupata dalla Pieve di Santa Maria Maddalena. L'edificio di culto nella sua forma attuale si data al XV secolo ma il suo primo impianto viene fatto risalire tra l'VIII e il IX secolo. Molto dibattuta tra gli studiosi è la questione dell'identificazione del Colle Santino con il castrum di Ibligine ricordato da Paolo Diacono: nella sua Historia Longobardorum viene menzinato tra i sette castra in cui si sarebbero ritirati i Longobardi durante la scorreria avara avvenuta intorno al 610 d.C. Se l'identificazione dei primi sei castra non pone difficoltà, Cormones (Cormons), Nemaso (Nimis), Osopo (Osoppo), Artenia (Artegna), Reunia (Ragogna), Glemona (Gemona), l'assimilazione di Ibligo con Invillino viene messa in dubbio negli studi più recenti, anche sulla base di considerazioni di tipo toponomastico (Concina 2011; Concina 2012).

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BIBLIOGRAFIA

Concina E., La localizzazione del castrum di Ibligine alla luce delle fonti. Seconda parte, in Forum Iulii. Annuario del Museo Nazionale di Cividale del Friuli, 2012, 36

Concina E., La localizzazione del castrum di Ibligine alla luce delle fonti. Prima parte, in Forum Iulii. Annuario del Museo Nazionale di Cividale del Friuli, 2011, 35

Bierbrauer V., La ceramica grezza di Invillino-Ibligo, Friuli, e i suoi paralleli nell'arco alpino centrale e orientale (secc. IV-VII d.C.), in Archeologia Medievale, 1990, 17

Bierbrauer V., Invillino-Ibligo in Friaul, 1. Die römische Siedlung und das spätantik-frühmittelalterliche Castrum, München 1987

Bierbrauer V., La croce d'altare della chiesa altomedievale di Ibligo-Invillino, in Forum Iulii, 1980, 4

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