INSEDIAMENTO, Neolitico finale - primo Eneolitico

Oggetto
INSEDIAMENTO - tracce di insediamento
Localizzazione
Trieste (TS) Zaule
Cronologia
Neolitico finale - primo Eneolitico
Codice scheda
SI_1195

Nel 1961, durante i lavori per la costruzione di un tratto di ferrovia nel porto industriale di Zaule, nei pressi dello svincolo della strada sopraelevata 202 all’altezza di via Flavia, fu individuato da M. Vattovani un deposito archeologico spesso 30-40 cm posto a circa 3,5 m di profondità (Cannarella 1968). Dopo le prime segnalazioni, un sopralluogo fu effettuato da D. Cannarella e A. M. Radmilli. Nell’ambito del progetto Interreg "I siti costieri dell’alto Adriatico" (2006-2007), si è proceduto a una revisione dei materiali provenienti dal sito. Si tratta di un modesto gruppo di frammenti ceramici mal conservati, pochi resti faunistici e malacologici e alcune schegge in selce, in deposito presso la Soprintendenza a Trieste e solo in minima parte esposti nel Museo Civico di Muggia; durante la revisione dei materiali sono stati individuati anche alcuni frammenti di concotto, interpretabili come frammenti di battuti pavimentali o resti di intonaco. Questi materiali sono stati attribuiti in una prima fase al Neolitico medio (Lonza 1963, p. 27; Cannarella 1968, pp. 162-163); successivamente sono stati riferiti a un arco cronologico compreso tra l’età del Bronzo e quella del Ferro (Mizzan in Civico Museo 1997, p. 40). Il loro numero esiguo e il pessimo stato di conservazione rendono infatti problematico il loro inquadramento. Nel Museo Archeologico di Muggia sono esposti solo pochi frammenti ceramici rinvenuti nel sito: una presa a lingua con base ellittica (Civico Museo 1997, p. 40, Tav. 1, Fig. 4), un fondo con riporto di argilla (Civico Museo 1997, p. 40, Tav. 1, fig. 5) e un frammento di carena con decorazione a falsa cordicella (Civico Museo 1997, p. 40, Tav. 7, fig. 18). L’inquadramento cronologico proposto da S. Mizzan è probabilmente basato su tali materiali. Nei depositi della Soprintendenza è stato possibile individuare altri frammenti significativi, tra i quali alcuni sembrano effettivamente documentare l’esistenza di una fase preistorica a Zaule: un frammento di orlo con bordo impresso e fascia sottostante decorata con impressioni a unghiate; un frammento di orlo con solcatura e bugna allungata sottostante; alcune bugnette forate; 2 prese trilobate con foro non passante; alcune schegge di selce tra cui una di colore rosso chiaro; un frammento a pareti sottili con decorazione a falsa cordicella con motivo a triangolo; un frammento di carena con impressioni oblique. L’orlo impresso con fascia sottostante decorata con impressioni a unghiate era probabilmente pertinente a un vaso a pareti rientranti con orlo leggermente estroflesso sebbene sia difficile ricostruirne con sicurezza il profilo; trova vari confronti sia in Carso che nelle aree limitrofe: forme simili provengono per esempio dal taglio 4 della grotta dei Ciclami, dalla grotta Cotariova e dalla grotta delle Gallerie, talvolta associate con la decorazione a Besenstrich; ceramiche con decorazioni a impressione sotto l’orlo sono comuni anche in Slovenia sebbene non sia stato trovato alcun confronto particolarmente convincente; alcune similitudini possono inoltre essere istituite con materiali provenienti da Palù di Livenza. In un articolo relativo al sito di Kanzianiberg in Austria si sostiene che i vasi a pareti rientranti e decorazione ad unghiate vadano riferiti a un arco cronologico compreso tra la fine della Cultura VBQ e la prima età del Rame (A. Pedrotti "L’insediamento di Kanzianiberg: rapporti fra Carinzia ed Italia settentrionale durante il Neolitico", in Biagi, P. (a cura di) "The Neolithisation of the Alpine Region", Brescia 1990, pp. 218-221, fig. 5, nn. 1-6). La decorazione a Besenstrich, talvolta associata a questo tipo di contenitori, sembra essere precedente al diffondersi della Cultura di Lubiana nel Carso triestino. Il frammento di orlo con solcatura e bugna allungata pertinente a una scodella trova strette analogie nei siti sloveni della prima parte del IV millennio a.C., tra cui Hocevarica, Drulovka e Predjama, ma anche nel sito di Maharski Prekop. Nella successiva cultura di Lubiana non sembrano essere attestate forme di questo tipo. Le bugnette forate compaiono in area carsica fin dal primo Neolitico ma associate ad altri elementi morfologici assenti a Zaule come i tipici fondi a peduccio, caratteristici dei vasi a coppa. Diversamente nel complesso in questione si conservano solo alcuni fondi piatti. Le due prese trilobate sono confrontabili soprattutto con manufatti provenienti dalle grotte del Carso e da siti sloveni del IV millennio a.C. Due frammenti di scodelle troncoconiche con prese simili provenienti dalla grotta dell’Orso di Gabrovizza sono state riferite a un periodo compreso tra tardo Neolitico ed Eneolitico. Alcune prese simili provengono anche dalla grotta Cotariova. Forme analoghe sono attestate a Hocevarica e in altri siti sloveni del IV millennio come Maharski Prekop e Notranje Gorice. Non sembrerebbero attestate tra i materiali della successiva cultura di Lubiana. Un altro elemento interessante è dato dalla presenza di alcune schegge di selce, tra cui una di colore rossiccio chiaro, del tutto diversa dalla selce calcarea affiorante in area carsica. Nei castellieri la presenza di selce è rara e si riscontra solo nelle fasi più antiche; inoltre si tratta solitamente di selce locale. Alcuni materiali dovrebbero essere pertinenti a fasi più recenti: il frammento di parete sottile decorato a falsa cordicella con motivo geometrico e il frammento di carena con impressioni.

In base ai pochi dati a disposizione sembrerebbe che il sito di Zaule sia stato frequentato in un momento non meglio precisabile tra Neolitico finale e primo Eneolitico. I resti di battuto pavimentale o intonaco testimonierebbero l’esistenza di abitazioni: è costituito da argilla, rari resti vegetali carbonizzati e ciottoli arrotondati di dimensioni centimetriche quasi sicuramente raccolti sul posto. A tale proposito è utile ricordare la presenza di livelli di ciottoli e altro materiale alluvionale sopra il deposito archeologico (Cannarella 1968, p. 163).

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BIBLIOGRAFIA

Bernardini F./ Betic A., Il sito di Zaule presso Trieste (Italia nord-orientale), in Terre di mare. L'archeologia dei paesaggi costieri e le variazioni climatiche, Atti del Convegno Internazionale di Studi (Trieste, 8-10 novembre 2007), Trieste 2008

Civico Museo, Il Civico Museo Archeologico di Muggia, Trieste 1997

Cannarella D., Il Carso. Invito alla conoscenza della sua preistoria della sua storia delle sue bellezze, Trieste 1968

Lonza B., Guida alla preistoria di Trieste, in Pagine Istriane, 1963, 13 (9)

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