SITO PLURISTRATIFICATO, età del Ferro - età altomedievale

Oggetto
SITO PLURISTRATIFICATO
Localizzazione
San Daniele del Friuli (UD) San Daniele
Cronologia
età del Ferro - età altomedievale
Indagini di scavo
Soprintendenza per i BAAAAS del Friuli Venezia Giulia - 1984/00/00
Soprintendenza per i BAAAAS del Friuli Venezia Giulia - 1992/00/00
Codice scheda
SI_1750

In seguito a scavi eseguiti dalla Soprintendenza nel 1984 e nel 1992 all'interno della Chiesa di San Daniele in Castello, sull'altura che un tempo ospitava la struttura fortificata medievale, sono state individuate diverse fasi di frequentazione del colle antecedenti al momento della costruzione dell'edificio sacro. Una prima fase è riferibile al periodo compreso tra l'XI e l'VIII secolo a.C.: nell'area sorgono capanne costruite in materiale deperibile. Le principali attività svolte sono la pastorizia e in misura minore l'allevamento. Una seconda fase è rappresentata dal rinvenimento di oggetti della seconda età del ferro: due bronzetti raffiguranti un guerriero in assalto inseribili nella produzione paleoveneta di Lagole e di solito legati a luoghi di culto, databili tra il IV e il III secolo a.C., frammenti di fibule databili al V - IV secolo a.C. e frammenti ceramici del IV secolo a.C. La fase romana è documentata dai resti di una struttura abitativa con tracce di intonaco e mosaico, databile tra la metà del I secolo a.C. al IV secolo d.C. Sono stati rinvenuti tre muri rettilinei disposti quasi ortogonalmente tra loro e uno spazio interpretabile forse come giardino o un cortile. I materiali recuperati sono: due coppe di terra sigillata di produzione nord - italica, anfore frammentari Dressel 6A e con "collo ad imbuto", una patera in ceramica africana, un bicchiere di vetro, una fibula e un anello in bronzo, tre monete della metà del I secolo a.C. e di III - fine IV secolo d.C. La struttura sembra abbandonata intorno al V - VI secolo d.C. con progressiva asportazione del materiale da costruzione. L'ultima fase d'uso abitativa è collocabile all'incirca alla fine del VII secolo d.C. e vede l'occupazione dei ruderi della struttura romana da parte di popolazione povera, appartenente al substrato autoctono. Sono stati rinvenuti i resti di un fornetto per la lavorazione del vetro e del bronzo, un piano di calpestio costituito da un battuto in terra con buche per pali nell'angolo nord-ovest, tre sepolture ad inumazione in fossa terragna nel settore sud-est.

Gli scavi hanno rivelato una lunghissima durata di frequentazione della sommità del colle di San Daniele prima che vi sorgesse la chiesa, forse già in connessione ad una struttura fortificata. Sono attestate testimonianze di occupazione dall'età protostorica fino a quella altomedievale. La prima occupazione risale già all'inizio dell'età del ferro; nella stessa epoca, in una fase avanzata, sembra esistesse nel luogo un luogo di culto. In epoca romana sorse un complesso a carattere residenziale, come testimoniato da resti di mosaici e di intonaco dipinto. L'abitazione romana venne a inserirsi nel quadro del popolamento della zona in una posizione favorevole dal punto di vista strategico e commerciale e collegata alla viabilità principale. I materiali di reimpiego ritrovati nella pavimentazione della chiesa indicano che non lontano doveva esserci anche un'area a carattere sepolcrale. Secondo i dati raccolti, l'edificio abitativo di età imperiale continuò ad essere utilizzato fino al VI secolo. In quello successivo fu abbandonato e sistematicamente sottoposto a spoliazione. Successivamente è attestata un'ulteriore attività insediativa e anche artigianale, come documentato dall'impianto di un fornetto per la fusione di metalli. In quest'ultima fase a breve distanza furono collocate delle sepolture terragne.

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