in basso a sinistra: Milano presso Imeldi Contrada S. Antonio N°. 4796
al centro: (1) / LA FIGLIA COLPEVOLE / La bella Clara unica figli [sic!] del Sig. DeGourville ricco banchiere, è amante riamata di Edmont giovine ufficiale, quanto scarso di beni di fortuna altrettanto dotato di coraggio. / Il padreper viste d'interesse e di ambizioine [sic!] la destina in isposa ad altro personaggio: Lagrime, preghiere sono inutili: De Gourville è inesorabile; anche la madre è sorda ai la- / menti della figlia: quindi Clara fugge col suo amante dal tetto paterno.
in basso a destra: Depos. all'I. R. Biblioteca
Alla serie di quattro stampe del racconto moraleggiante della "Figlia colpevole", uno dei tanti soggetti romantici tipici della prima metà dell'Ottocento destinati alla decorazione delle case borghesi (cfr. MILANO 1995, p.82), manca alla raccolta de Brandis la numero due, forse perduta o andatadistrutta. Alla Civica raccolta delle stampe Achille Bertarelli di Milanoè conservata invece l'intera quaterna: la direzione dell'Istituto milanese ha gentilmente inviato copia della stampa mancante, dalla quale trascriviamo il testo per completare i capitoli della "lagrimevole" storia:"(2)/ LA FIGLIA COLPEVOLE PENTITA / Un primo errore ne trae seco un altro maposcia sussegue il pentimento ! Lungi dai genitori Clara è oppressa dal timore che questi giustamente irritati non pronuncino contro di lei la loro/ maledizione e il padre ben anco la diseredi. Quest'infelice altro conforto non trova che nel suo amato Edmont, e nel tenero pegno d'amore che la vezzeggia. Ma la tromba di guerra chiama / Edmont al campo dell'onore. Parte, e lascia il piccolo Adolfo a tergere le lagrime della sua madre amorosa".La fortuna della storia di Clara De Gourville è attestata, oltre che dalle stampe qui presentate, anche dall'edizione uscita sempre a Milano, verso il 1830, di un'identica serie di quattro stampe incise all'acquatintada Domenico Landini. Questa serie, pubblicata da Giovanni Battista Grasselli, un editore che aveva bottega al n. 1802 della contrada San Marcellino(cfr. LISE 1977, p. 87, n. 54), deriva con ogni probabilità dallo stesso modello, forse francese (Parigi o Epinal), cui si rifece anche lo stampatore Imeldi.