in basso a sinistra: A. Varattari [sic!] d: Padoanino piñ
in basso a destra: J. Rosaspina scul.
in basso al centro: AMOR ET [stemma dei Savorgnan] PSYCHE
in basso al centro: Illustrissimo atque Excellentissimo D. Antonio Savorniano senat:ri amplissi:o / Litterarum Bonarumque artium Fautori praestantissimo / Maecenati suo munificentissimo in obsequii gratique animi argumentum / D. D. D. JosephRosaspina
Il soggetto è basato sulla favola di Psiche contenuta nelle Metamorfosi diApuleio: la stampa descrive il momento in cui l'eroina illumina con una lampada ad olio il letto nuziale scoprendo che suo marito è il bellissimo Cupido (Apuleio, Metamorphoseon libri IX, V, 22).L'incisione riproduce una versione di Amore e Psiche del Padovanino, oggi alla Staatsgalerie di Stoccarda, proveniente, secondo Egidio Martini, "dall'antica e dispersa collezione di Antonio Savorgnan" (MARTINI 1992, p. 114). E probabile tuttaviache vi sia una confusione con Alessandro Savorgnan, nato nel 1648, del quale è in effetti molto nota la ricca collezione di più di mille quadri chepossedeva a Venezia grazie all'inventario, redatto post mortem nel 1699, recentemente pubblicato (cfr. ZANZOTTO 1996, pp. 306-311). Scartato per motivi cronologici anche Antonio Savorgnan della Torre (1693-1768), più voltesenatore, inquisitore di stato, membro del Consiglio dei Dieci e attentocollezionista di antichità, non resta che pensare a Antonio Savorgnan delramo di Canareggio, la cui collezione per il momento non è altrimenti notache per la dedica presente sulla stampa di Giuseppe Rosaspina. Nato il 6marzo 1744, sposo di Marina Tiepolo di Alvise q. Francesco q. Alvise, nel1790 Antonio è provveditore all'Arsenale, capitano di Brescia nel 1792, anno nel quale scrive un sonetto dedicato a Angelo Emo, muore il 30 dicembre1810 (devo queste notizie alla gentilezza di Laura Casella, che ringraziosinceramente).Scarse le notizie su Giuseppe Rosaspina, fratello del più noto incisore Francesco, ambedue nati a Montescudo presso Rimini ma trasferitisi a Bologna nel 1769-70 dove si formano artisticamente. Nel 1792 Giuseppe vince il "Premio Curlandese" d'intaglio in rame dell'Accademia Clementina e l'anno successivo viene eletto "accademico d'onore". All'incircain questi anni si reca a Venezia, chiamato a sostituire il più quotato fratello alla locale Accademia, e vi rimane alcuni anni: sappiamo che nel '97assume posizioni austriacanti, indossa la coccarda papalina e si rifiutadi far parte della guardia nazionale, come si evince da una preoccupata lettera del fratello Francesco, schierato in modo opposto; l'anno successivocompare in un elenco degli incisori in rame attivi in città (GALLO 1941,p. 54) . E in questi anni che si dedica alla numerosa serie di incisioni tratte da dipinti dei grandi maestri veneti e deve quindi aver visto il quadro del Padovanino nella collezione Savorgnan. Nel 1805 vince a Bologna ilpremio accademico "di prima classe" con un'incisione raffigurante Teti tratta da un dipinto del Padovanino e nel 1813 viene nominato membro dell'Accademia di Belle Arti. Spesso collabora con il fratello Francesco alla realizzazione delle opere più impegnative, come i 35 rami dei Fasti napoleonici intagliati anche da Giuseppe Longhi , Michele Bisi e Giuseppe Benaglia,o le illustrazioni per le Georgiche pubblicate a Prato nel 1831 (cfr. BERNUCCI-PASINI 1995, pp. 81, nota 89 e 111-122).