ambito lombardo-veneto, XV/ XVI

Oggetto
stampa di invenzione
Soggetto
ecce homo
Titolo
Ecce Homo
Ambito culturale
ambito lombardo-veneto - incisore
Editore
Barelli Pietro
Cronologia
1480 ca - 1520 ca
Materia e tecnica
carta/ xilografia
Misure impressione
altezza 394, larghezza 289
Misure foglio
mm - altezza 448, larghezza 307
Codice scheda
S_723
Collocazione
Trieste (TS)
Biblioteca civica Attilio Hortis
Iscrizioni

in basso a sinistra: LC 1505

in alto al centro: ECCE HOMO

in basso: IESUS NAZARENUS REX IUDEORUM

in alto al centro e ai lati: IHS

La stampa è illustrata nei cataloghi Soliani del 1828 e del 1864 priva del monogramma "LC 1505", una falsificazione del Barelli che copiò quello diLucas Cranach (NAGLER 1858-1879, v. 2, p. 109, n. 310). Come specificato nella scheda n. 82930, l'Ecce Homo fu considerato (LIPPMANN 1884; KRISTELLE R 1913; SCHREIBER 1926-1930 illustrato in FIELD 1990) pendant del Cristo portacroce e opera di un incisore lombardo a cavallo tra Quattro e Cinquecento vicino ai modi di Andrea Solario (Lippmann e Schreiber), o identificabile con il Maestro del Melchior da Parma (Kristeller). In seguito si è negato giustamente (HIND 1935; GOLDONI 1986) il legame tra le due silografie, ravvisando nell'Ecce Homo un fare più manierato e una tipologia fisiognomica di impianto mantegnesco, presente nelle incisioni veneziane oltre che in quelle lombarde tra fine XV e inizio XVI secolo. In effetti il volto di Cristo con gli zigomi pronunciati e il setto nasale schiacciato ricorda l e fisionomie vivarinesche, soprattutto quelle di Bartolomeo Vivarini che aveva assorbito le forme scheggiate e pietrose del Mantegna. Le tirature conservate al Kupferstichkabinett di Berlino, al Museo Cincinnati,al Metropolitan Museum di New York (FIELD 1990), pur essendo tutte prive del falso monogramma, sono certamente degli esemplari tardi poiché testimoniano lo stesso stato della matrice rispecchiato in questa stampa: una fessura verticale che parte dal margine superiore, gli angoli rovinati, la fascia verticale destra della cornice non del tutto integra. Per questo motivo si pensa che i Soliani nel 1864, poco prima di vendere le loro matrici, abbiano immesso sul mercato un certo numero di tirature tratte dai loro legni. L'esemplare di Trieste invece è più tardo, databile cioè nella seconda metà dell'Ottocento, poiché testimonia l'avvenuta falsificazione da parte di Barelli.

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BIBLIOGRAFIA

Goldoni M., Dietro un acquisto: motivi inespressi nella cultura di Adolfo Venturi, in Gli anni modenesi di Adolfo Venturi, Modena 1994

Field R.S., German single-leaf woodcuts before 1500 (Anonymous Artist: .736-.996-2), in The Illustrated Bartsch, New York 1990, 163, Supplement

I legni incisi, I legni incisi della Galleria Estense a Milano nel 50° anniversario della morte di Achille Bertarelli (1938-1988), Milano 1988

Goldoni M., Schede e sezioni, in I legni incisi della Galleria Estense. Quattro secoli di stampa nell'Italia settentrionale, Modena 1986

Hind A.M., An introduction to a History of woodcut, London 1935, 2 v.

Schreiber W. L., Handbuch der Holz-und Metallschnitte des XV Jahrhunderts, Leipzig 1926-1930, 8 v.

Kristeller P., Lombardische Graphik der Renaissance, Berlin 1913

Lippmann F., Der Italienische Holzschnitte im XV. Jahrhundert, in Jahrbuch der Königlich Preussischen Kunstsammlungen, 1884, V

Catalogo generale Soliani, Catalogo generale delle incisioni in legno per uso di tipografie di varie epoche di antica spettanza degli eredi di Bartolomeo Soliani, Modena 1864

Incisioni in legno Soliani, Incisioni in legno esistenti nella Reale Tipografia degli Eredi Soliani, Modena 1828, 7 voll.

Nagler G. K., Die Monogrammisten, München 1858-1879, I-V

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