Noi usiamo i cookies
Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Le informazioni raccolte attraverso i cookies di tracciamento e performance non identificano alcun visitatore individuale. Se vuoi aiutarci a garantire un servizio migliore premi il pulsante [Accetta], altrimenti scegli [Rifiuta]. Per maggiori informazioni leggi l'informativa estesa sull'uso dei cookie.
in basso a sinistra: AL
La stampa è illustrata nei due cataloghi di vendita Soliani del 1828 e del1864, dove compare con una fascia decorativa sottostante con una grande conchiglia come elemento centrale, eliminata nella seconda metà dell'Ottocento da Barelli che vi inserì pure il falso monogramma "AL", probabilmente ispirato a quello dello scultore Alessandro Algardi (Bologna 1595-Roma 165 4: NAGLER 1858-1879, v. 1, p. 362, n. 805). Alla Civica Raccolta Bertarell i di Milano sono conservati altri tre esemplari ottocenteschi di questa silografia: uno (R.S. 284) testimonia lo stato della matrice prima dell'intervento di Barelli, gli altri due invece (R.S. 282-283) sono identici all'incisione di Trieste, e documentano perciò l'avvenuta manipolazione del legno. Anche al Museo Civico di Bassano si trova una tiratura del XIX secolo uguale a questa in esame (inv. Inc. Bass. 2231) che, come rilevato dalla Goldoni (1995b, p. 40), è stata erroneamente considerata come proveniente dalla stamperia dei Remondini (ZOTTI MINICI 1994). Lo studioso inoltre la data alla prima metà dell'Ottocento ma in realtà, testimoniando la falsificazione del legno da parte di Barelli, va spostata alla seconda metà del secolo quando il cartolaio milanese poté modificare la matrice. La stampa è di buon livello qualitativo e mostra una tecnica d'intaglio fine e sapiente nella costruzione delle figure di saldo rilievo plastico, che si stagliano sulla parete buia e spoglia della cella, un ambiente claustrofobico illuminato solo dal fascio di luce divina che dall'alto va a lambire la testa e il corpo senza vita del santo. L'uso del leggero puntinato sul petto di Salomè è un tentativo di rendere la morbidezza dello sfumato tipica delle incisioni su rame, e non è da escludere che la bella silografia in esame, databile sotto il profilo stilistico al XVIII secolo, sia copia di un'acquaforte non nota a chi scrive oppure, altra ipotesi plausibile , derivi da un rilievo scultoreo. E' probabile che la fascia decorativa sottostante con grande conchiglia centrale, eliminata da Barelli, avesse la funzione di contenere delle scritte, come il soggetto raffigurato nell'immagine, oppure la numerazione della tavola: in questo caso bisognerebbe pensare che la stampa abbia fatto par te di una serie illustrante la vita di San Giovanni Battista.
Zotti Minici C.A., Le stampe popolari dei Remondini, Venezia 1994
Catalogo generale Soliani, Catalogo generale delle incisioni in legno per uso di tipografie di varie epoche di antica spettanza degli eredi di Bartolomeo Soliani, Modena 1864
Incisioni in legno Soliani, Incisioni in legno esistenti nella Reale Tipografia degli Eredi Soliani, Modena 1828, 7 voll.
Goldoni M., Le stampe Remondini, in Grafica d'arte, Milano 1995, VI, n. 24
Nagler G. K., Die Monogrammisten, München 1858-1879, I-V