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in basso: 1517 (i primi due numeri sono separati dagli altri due da una freccia rivolta verso l'alto con sopra una x)
La silografia fu falsificata da Barelli con l'aggiunta della data "1519" e una freccia rivolta verso l'alto decorata da una X. La stampa raffigura alcuni dei personaggi che compaiono nel II Canto dell' Orlando Furioso nel quale, come recita l'Argomento, "Parte con finta lame un Eremita. / Fra due riuali il periglioso gioco. / Se ua Rinaldo dov'Amor l'inuita; / Ma tosto il menara Carlo in altro loco. / Cercando in tanto Bradamante ardita /L'amato suo Ruggier, trova in suo loco / Pinabel di Maganza, traditore, Da le cui man quasi sepolta morte". Il II Canto si apre con il combattimento tra Rinaldo e Sacripante per il p ossesso di Angelica che ne approfitta per fuggire verso la foresta, dove incontra un frate eremita, a cavallo di un mulo. Angelica chiede al frate d i indicarle la via che la conduca al porto di mare per poter scappare da Rinaldo. Allora l'eremita, esperto di negromanzia, trae di tasca un libro e inizia a leggerlo: dalle pagine del volume fuoriesce uno spirito in forma di valletto che interrompe il duello, avvisando i due cavalieri che Angelica è fuggita assieme a Orlando. Nella stampa sono raffigurati i protagonisti di questa prima parte del II Canto, tranne Sacripante. Sullo sfondo in fatti si possono notare Angelica a cavallo e accanto il frate che legge il libro; in primo piano a sinistra c'è invece Rinaldo che rinfodera la spada, mentre sta ascoltando le parole dello spirito in forma di valletto. Rinaldo è riconoscibile grazie allo scudo con l'arma del leone che giace ai suoi piedi, lo scudo incantato donatogli dal mago Atlante, mentre la natura non umana del valletto è segnalata dal piede a zampa di uccello. Nella seconda parte del Canto si parla di Bradamante che parte alla ricerca di Ruggero, e la vergine guerriera è illustrata nella silografia mentre sta salendo in groppa al cavallo, che ha sul capo l'unicorno, simbolo di purezza e di verginità. Per un riscontro iconografico dei personaggi illustrati in questa stampa s i veda l'edizione veneziana dell'Orlando Furioso, pubblicata da Francesco de' Franceschi nel 1584: ORLANDO / FURIOSO / di M. / LODOVICO / ARIOSTO/ Nuouamente/ adornato di Figure di Rame / da Girolamo Porro / Padovano / IN VENETIA/ MDLXXXIIII / Appresso Francesco de / Franceschi senese / e compagni (Trieste, Biblioteca Civica "Attilio Hortis", S. C. ). Il volume è corredato, all'inizio di ogni Canto, da un'incisione su rame a piena pagina, e in quella relativa al II i personaggi citati sono raffigurati in modo assai simile. Date le notevoli dimensioni della silografia, è poco probabile che essa si a servita da corredo illustrativo di un'edizione dell'opera di Ariosto, tanto più che essa non rappresenta proprio tutti i protagonisti del II Canto . Forse si può supporre che la stampa abbia fatto parte di una composizione in più legni illustrante vari episodi dell'Orlando Furioso, una specie d i fascia decorativa che presumibilmente doveva abbellire le pareti di una casa privata. Sotto il profilo stilistico, la datazione più calzante per l'incisione in esame pare essere il secolo XVII.