ambito veneto, XVII/ XVIII

Oggetto
stampa di invenzione
Soggetto
san Lugano
Ambito culturale
ambito veneto - incisore
Editore
Barelli Pietro
Cronologia
1600 - 1799
Materia e tecnica
carta/ xilografia
Misure impressione
altezza 255, larghezza 298
Misure foglio
mm - altezza 270, larghezza 415
Codice scheda
S_765
Collocazione
Trieste (TS)
Biblioteca civica Attilio Hortis
Iscrizioni

in basso a destra: STM

La matrice da cui è tratta questa stampa apparteneva alla stamperia veronese degli Scolari, come testimoniano due tirature settecentesche (BRUGNOLI- FAGAGNINI 1985; GOLDONI 1986) della Biblioteca Capitolare di Verona che presentano la scritta "IN VERONA, Per Alessandro Scolari al Ponte dalle Naui". Barelli, venuto in possesso del legno sei - settecentesco, eliminò la scritta e aggiunse il falso monogramma "STM", forse ispirandosi a quello dell'incisore tedesco Tobias Stimmer (NAGLER 1858-1879, v. 5, pp. 64-68, n. 324). L'esemplare di Trieste testimonia come lo stato di conservazione del legno non era dei migliori già nella seconda metà dell'Ottocento quando fu falsificato dal negoziante milanese: nella stampa infatti si può notare come manchino l'angolo inferiore destro e, lungo il margine sinistro, una porzione dell'immagine che raffigurava una chiesetta immersa in un paesaggio montano, in primo piano una fronda d'albero e tre uccelli in volo. San Lucano o Lugano (DANIELE 1967, pp. 229-230) visse nella prima metà del V secolo e fu vescovo di Sabiona (l'odierna Chiusa nei pressi di Bressanone). La tradizione narra che egli durante una carestia permise ai suoi fedeli di mangiare i latticini in Quaresima; per questo motivo fu denunciato al papa Celestino I e invitato a recarsi a Roma per scusarsi, ma durante il viaggio compì molti miracoli che lo riabilitarono agli occhi del clero. Tornato in patria, gli ariani lo costrinsero a fuggire e a ritirarsi prima nella Val di Fiemme e poi nella Conca Agordina, detta da allora Valle di San Lugano. Qui iniziò ad evangelizzare le genti della zona, e si dice che in una delle sue missioni conobbe la beata Avazia o Vaza, che si ritirò a vita eremitica sotto la guida spirituale del Santo. Studi recenti hanno affermato invece che la beata Avazia visse almeno cinque secoli dopo San Lugano, e che la fantasia popolare l'ha sempre creduta sua contemporanea per ché condusse una vita ascetica presso la chiesa di Taibon (nei pressi di Agordo), dove era custodito il sepolcro del Santo. Il culto di San Lugano ebbe grande fioritura a partire dal XIII secolo: questa stampa raffigura l'evangelizzatore delle terre agordine in groppa ad un orso, seguendo l'iconografia popolare più nota che mostra il Santo mentre ammansisce un orso (CLAUT 1996, p. 9, fig. 9), e in secondo piano la beata Avazia in atto di adorazione con alle spalle la Parrocchiale di Taibon. La vasta diffusione che ebbe nel corso dei secoli la devozione per San Lugano nei territori montani del Veneto e del vicino Friuli è testimoniata da una serie di chiese a lui dedicate, a cominciare dalla succitata chiesa d i Taibon Agordino, per continuare con la Parrocchiale di Villapiccola di Auronzo di Cadore e quella di Truia di Prato Carnico in provincia di Udine.

Leggi tutto

BIBLIOGRAFIA

Goldoni M., Schede e sezioni, in I legni incisi della Galleria Estense. Quattro secoli di stampa nell'Italia settentrionale, Modena 1986

Brugnoli P.P./ Fagagnini G., Immagini religiose popolari della Stamperia Scolari di Verona, Villafranca di Verona 1985

Claut S., Note per le opere dei Bassano nell'Alto Veneto, in Antichità Viva, Firenze 1996, nn. 2-3

Daniele I., Lucano (Lugano), in Bibliotheca Sanctorum, Roma 1966, v. VIII

Nagler G. K., Die Monogrammisten, München 1858-1879, I-V

Leggi tutto