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in basso al centro: VERO RITRATTO DELLA MADONNA DI S. LUCA
angolo inferiore destro: MS
La stampa è siglata con il monogramma "MS" che probabilmente è una falsificazione di Barelli, elemento per ora non confermabile poiché non è stata possibile una verifica diretta della matrice. L'immagine raffigura una Madonna frontale e a mezzo busto che sorregge con il braccio sinistro il Bambino benedicente e tiene la mano destra alzata verso il petto; la composizione è quasi identica alla cosiddetta Madonna bizantina, iconografia illustrata in alcune anonime silografie tedesche del Quattrocento (FIELD 1992,pp. 52-53, 56, nn. 1032-1033, 1035). Infatti a parte la piccola variante della mano sinistra del Bambino che non si appoggia su quella di Maria ma stringe un lembo della veste, la composizione della stampa in esame ricalca perfettamente quella della Madonna bizantina quattrocentesca. Si può supporre perciò che quella che nel Quattrocento fu l'iconografia della Madonna bizantina venne usata in seguito per raffigurare la Madonna di San Luca, ricalcando la raffigurazione in modo assai preciso e inserendo una leggera variante nella posa della mano sinistra di Gesù. Infatti ci sono alcuni dipinti e incisioni del XVII secolo che presenta no un'immagine identica a questa silografia, con l'aggiunta della corona sopra il capo della Vergine: tra le tele è da citare la Madonna di San Luca del Reni, ripresa anche nella pala di Gaetano Gandolfi del 1780 con i Santi Emidio e Ivo chiedono alla Madonna di San Luca protezione dalla peste per la città di Bologna (Bologna, San Petronio: CERA 1994, n. 24 ill.). Tra le stampe invece il confronto calzante è con due acqueforti del parmense Oliviero Gatti, allievo di Agostino Carracci: intorno al 1627-28 eseguì due versioni della Madonna di San Luca, una che servì da frontespizio agli Emblemata di Paolo Maccio editi a Bologna nel 1628 (SPIKE 1981, p. 26, n. 2 4 ill.) l'altra con l'aggiunta in alto del Padre Eterno, la colomba dello Spirito Santo e due angeli e in basso la scritta "IL VERO RITRATTO DELLA MADONNA DI S. LUCA" (SPIKE 1981, p. 27, n. 25 ill.). È assai probabile perciò che l'anonimo autore di questa silografia, attivo forse in area emiliana, abbia avuto presenti le opere del Reni e del Gatti mentre incideva la matrice, che dovrebbe datarsi anch'essa al XVII secolo. Del resto anche tra le stampe dei Soliani (CATALOGO SOLIANI 1828, v. 6 , n. 1832; CATALOGO SOLIANI 1864, f. 69) c'è una Madonna di San Luca assai simile alla nostra, e ciò dimostra come quest'iconografia abbia avuto larga diffusione in ambito popolare.
Cera A., La pittura bolognese del Settecento. Repertori fotografici Longanesi: n. 9, Milano 1994
Spike J.T., Italian Masters of the Seventeenth Century. Biffi, Coriolano, Cozza, Gatti et al., in The Illustrated Bartsch, New York 1981, 41
Ricci C./ Zucchini G., Guida di Bologna, Bologna 1968
Catalogo generale Soliani, Catalogo generale delle incisioni in legno per uso di tipografie di varie epoche di antica spettanza degli eredi di Bartolomeo Soliani, Modena 1864
Incisioni in legno Soliani, Incisioni in legno esistenti nella Reale Tipografia degli Eredi Soliani, Modena 1828, 7 voll.