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in basso a destra sotto il campo figurato: Venetiis Kal. Iun. MDLXXXII Cl.mae D.V. Addictissimi. Iacobus Franco. excudit in Frezzaria. Augu.s Car. fe.
in basso al centro nel campo figurato: Cum Privilegiis/ Summi Pontificis Caes. Maestatis Regis Catholici et Senatus Veneti
in basso a sinistra sotto il campo figurato: CLAR.MO VIRO IACOBO CONTARENO/ PATRICIO VENETO
in basso al centro sotto il campo figurato: Nihil gloriosus, nihilque magnificentius felicissima adversus Turcas victoria concessum humano generi a Deo opt. max. a multis saeculis fuit. quam cum septimo octobr. die D. Iustinae sacro Cristiana Resp. obtinuerit, Paullus Calliari Veronensis Patavj eius Martyrium in aede ei dicata penicillo fellicissime / expressit. Id nos hac tabella aereis formis repraesentavimus Tibique, Iacobe Contarene, testimonium, cui maiora deberi omnes fatentur.
in basso a destra sotto il campo figurato: 684
in basso a destra sotto il campo figurato: Inv 3533 [cancellato con un tratto]
La stampa è composta da quattro fogli incisi e incollati su due ordini. Per la differenza di inchiostrazione la scena superiore appare più scura di quella inferiore, mettendo così in evidenza le lievi imperfezioni della giustapposizione; mentre le incisioni superiori e inferiori combaciano perfettamente tra di loro. I quattro fogli recano ciascuno un marchio della filigrana identico a quello degli altri ma il foglio inferiore sinistro, a differenza degli altri, è inciso sul verso, infatti il monogramma appare capovolto. In corrispondenza delle linee lungo le quali si giustappongono i quattro fogli, che compongono la stampa, l'ossidazione della carta è accentuata.
La scena rappresentata è complessa e si svolge su due piani: in quello inferiore (terreno) ha luogo il martirio di Giustina, colpita da un pugnale al petto, inginocchiata dinanzi ad un gran numero di persone, tra cui in primo piano un soldato con alabarda e un moretto con cane al guinzaglio; nel piano superiore (celeste) Cristo seduto in gloria tra Maria e Giovanni, inginocchiati in atto di intercedere presso di Lui. Le figure sono circondate da una gran corona di angeli musicanti o in adorazione.
Nel 1582 Agostino Carracci, fratello maggiore di Annibale e cugino di Lodovico, compì un viaggio a Venezia e ne riportò stampe tratte dal Tintoretto e dal Veronese: tra queste il "Martirio di santa Giustina", stampata, secondo quanto risulta dall'iscrizione, nella stamperia di Giacomo Franco, situata in calle della Frezzaria (non lontana da San Marco).
De Grazia D., Le stampe dei Carracci con i disegni, le incisioni, le copie e i dipinti connessi. Catalogo critico, Bologna 1984