Zanetti Antonio Maria il Giovane, ambito veneto, XIX

Oggetto
stampa di invenzione
Soggetto
iscrizione
Titolo
M. Vitruvii Pollionis Architectura textu ex recensione codicum emendato cum exercitationibus notisque novissimis Joannis Poleni et commentariis variorum additis nunc primum studiis Simonis Stratico
Autore
Zanetti Antonio Maria il Giovane (1706/ 1778) - inventore
Visentini Antonio (1688/ 1782) - disegnatore
Visentini Antonio (1688/ 1782) - disegnatore
Anonimo del XIX secolo/VEN
Ambito culturale
ambito veneto
Editore
Mattiuzzi fratelli
Cronologia
1825 ante - 1830 ante
Codice scheda
S_2094
Collocazione
Pordenone (PN)
Biblioteca civica di Pordenone

La stampa ottocentesca del trattato di Vitruvio in oggetto costituisce l’esito di una iniziativa editoriale complessa. In questa singolare e tardivaedizione, la genesi del commento testuale e la progettazione delle illustrazioni si possono infatti far risalire alla prima metà del Settecento, quando Giovanni Poleni (Venezia 1683-Padova 1761) dà avvio alla pubblicazione, per i tipi del Seminario di Padova, di un’esegesi delle edizioni del “De Architectura”, dal titolo “Exercitationes Vitruvianae Primae”, “Secundae” e “Tertiae” (1739-1741), prima tranche di una silloge in nove parti chedoveva compendiare l’opera omnia vitruviana. Le vicissitudini di quel primo progetto di critica del testo architettonico e della sua nuova “mise enpage” non ebbero un esito compiuto, ma le prime tre “Execitationes” poleniane sarebbero integralmente confluite nel primo volume dell’edizione udinese quasi un secolo più tardi, seguendo le accidentate vicende dell’operaal fine stampata in quattro volumi di otto tomi con un ricco corredo illustrativo. Più precisamente, se gli studi del Poleni sull'opera vitruviana proseguirono sino alla sua morte, avvenuta nel 1768, giungendo però al commento e all’allestimento delle illustrazioni di solo cinque dei dieci libri, essi ebbero nondimeno una valida prosecuzione nell’attività di Simone Stratico (Zara 1733- Padova 1824), allievo di Poleni. A lui furono affidatil’intero corpus testuale inedito e le lastre già incise che i Riformatoridello Studio di Padova si premurarono di acquisire da Francesco Poleni, erede di Giovanni. Tuttavia nemmeno Stratico sarebbe riuscito a dar compimento all’opera: nel 1824, alla sua morte, il tutto pervenne al nipote Giambattista Stratico, residente a Udine, il quale a sua volta cedette in bloccogli studi già eseguiti ai fratelli Mattiuzzi. Tra il 1825 e il 1830 il cosiddetto Vitruvio udinese vedrà la luce con la supervisione di Quirico Viviani e Pietro Peruzzi per i torchi della tipografia Pecile, con 143 tavoleincise. La genesi dell’apparato incisorio è il frutto dell’impostazione di Giovanni Poleni, almeno fino al quinto libro, e documentate sono la committenza e le precise istruzioni predisposte per nove tavole tra il 1738 eil 1757 ca., incisioni commissionate ad Anton Maria Zanetti il Giovane e ad Antonio Visentini; il primo convocato per le illustrazioni della Cariatide greca e del Prigioniero Dacio, il secondo per esemplificare i concettidi icnografia, di ortografia, scenografia e sciografia, quindi ad illustrare il Tempio jonico, la Torre dei Venti ad Atene e le tre scene del Teatrodegli antichi. Proprio il nucleo delle incisioni ascrivibili a Visentinirivela alcuni singolari aspetti della tiratura udinese: escludendo le trescene teatrali firmate con il caratteristico monogramma, le restanti quattro non corrispondono alle lastre originali, di cui esistono alcuni fogli sciolti e testimonianze documentali, ma sono fedeli riproduzioni incise ex-novo. Una spiegazione plausibile, ma solo a livello di congettura, consterebbe nel probabile deterioramento delle lastre originali a novant’anni dalla loro esecuzione, che avrebbe reso difficile se non impossibile la tiratura prevista dai Mattiuzzi. Stante le ricostruzioni critiche (Delneri 1986) la collaborazione tra Poleni e Visentini continuò addirittura in altre decine di rami: la notizia tuttavia non reca ulteriori riscontri. Il restante corpus inciso (tavole xilografiche, all’acquaforte, bulino) resta perciò, allo stato delle attuali agnizioni, ancora anonimo, fatta eccezione perun solo caso segnalato.

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BIBLIOGRAFIA

Delneri A., De Architectura: dal genotesto al testo, in Prodotto libro. L'arte della stampa in Friuli tra XV e XIX secolo, Gorizia 1986

Dorigato A., Schede di catalogo, in Canaletto e Visentini tra Venezia e Londra, s.l. 1986

Bucco G., La cultura Riccatiana in Friuli e l'edizione del Vitruvio Udinese, in Arte in Friuli Arte a Trieste, 1976, n. 2

Delneri A., Giovanni Poleni e Antonio Visentini: la parte dell'occhio, in Giovanni Poleni idraulico matematico architetto filologo (1683-1761), Padova 1988

Fontana V., Le Exercitationes Vitruvianae di Giovanni Poleni, in Libro e incisione a Venezia e nel Veneto nei secoli XVII e XVIII, Vicenza 1988

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