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in alto a destra in margine alla parte figurata: TAB. II
ll cosiddetto prigioniero dacio fu richiesto da Giovanni Poleni ad AntonioMaria Zanetti per illustrare il passo vitruviano ove si narra dell'uso greco di raffigurare i nemici vinti in atto di sorreggere la trabeazione degli ordini architettonici come simbolo dell'onta bellica. In questo caso sitratta della vittoria degli Spartani sui Persiani nella battaglia di Platea in Beozia narrata da Pausania e celebrata con l'erezione della Stoà Persiki, il Porticum Persicam citato da Vitruvio. Il disegno di Zanetti corrispose alle dettagliate indicazioni di Poleni che si era a sua volta avvalso, per una corretta impostazione di carattere iconografico, dell'incisonedella 'Statua di prigioniero daco nel palazzo Farnese' di Domenico Rossi,pubblicate in una raccolta di statue romane (Raccolta di statue antichee moderne date in luce da Domenico Rossi illustrata colle sposizioni a cischeduna immagine di Paolo Alessandro Maffei, in Roma, nella stamperia della Pace, MDCCIV) e dei disegni dei Prigioni Farnese di Pietro Rotari, conservati nel codice delle Exercitationes Vitruvianae di Giovanni Poleni, orapresso la Biblioteca Nazionale Marciana (Cod. It. IV, 194).
Delneri A., De Architectura: dal genotesto al testo, in Prodotto libro. L'arte della stampa in Friuli tra XV e XIX secolo, Gorizia 1986